Alienazione parentale e bimbi strappati? In revisione 600 casi come a Cuneo

Alienazione parentale e bimbi strappati? In revisione 600 casi come a Cuneo

Thiene (Vicenza), 29 luglio 2020 – Il deputato europeo Sergio Berlato (FdI) interviene deciso su un tema molto importante, quello del “bambini strappati”, o meglio sottratti alle madri nelle separazioni dove è evidente la colpa maschile per le violenze inferte alla famiglia. Un tema che sul territorio è portato avanti da MOVIMENTIAMOCI VICENZA e dalla sua presidente Emanuela Natoli. Movimentiamoci ha concluso assieme al Coordinamento nazionale sul tema, un digiuno a staffetta per sensibilizzare il mondo politico sul caso dei 4 bambini di Cuneo.

Ma leggiamo il comunicato dell’europarlamentare Sergio Berlato (Fratelli d’Italia):

“Diversi casi anomali di affidamento di minori hanno insospettito la commissione femminicidi che ha così deciso di incaricare un pool di 3 magistrate di riesaminare quasi 600 fascicoli in merito.

Il problema è il seguente. Numerose donne, dopo aver denunciato i propri mariti o compagni per violenza domestica si sono viste portare via i figli, poi affidati proprio al padre violento o, nei casi più disperati, ai servizi sociali.

Le madri venivano infatti accusate di PAS, sindrome da alienazione parentale, e quindi ritenute inadatte al prendersi cura dei propri figli. Insomma è quasi il caso di dire oltre al danno la beffa.

Queste donne, dopo aver trovato il coraggio di denunciare mariti e compagni violenti, magari proprio per proteggere i propri figli, temendo che la furia violenta dei loro compagni si potesse riversare anche su di loro, si ritrovano a vedersi portar via la loro unica ragione di vita, i loro bambini.

Casi in cui il padre, ritenuto violento in sede penale, risulta invece affidabile in sede civile, mentre l’atteggiamento protettivo della madre viene travisato diventando essa stessa da vittima a carnefice. 

Speriamo vivamente che il riesame posto in essere dalla commissione femminicidi possa far luce e giustizia su questi casi. Il rapporto che lega una madre ai propri figli è sacro.

Non è giusto condannare chi ha avuto il coraggio di reagire alla violenza”. 

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