Oggi lunedì 8 febbraio sciopero autobus dalle 17 alle 21: le motivazioni!

Oggi lunedì 8 febbraio sciopero autobus dalle 17 alle 21: le motivazioni!

Vicenza, 8 febbraio 2021 – Le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna hanno proclamato per oggi, lunedì 8 febbraio 2021, uno sciopero nazionale di 4 ore degli autoferrotranvieri per il rinnovo del contratto collettivo settoriale scaduto il 31 dicembre 2017.

In provincia di Vicenza le lavoratrici e i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale si asterranno dal lavoro dalle ore 17 alle 21.

Lo sciopero è dovuto al rifiuto delle organizzazioni datoriali Asstra, Anav ed Agens, di negoziare il rinnovo del contratto collettivo settoriale scaduto da 3 anni, dichiarando che il quadro economico dovuto alla pandemia non consente alle aziende di trattare un nuovo accordo.


“Ma COVID-19 non può essere utilizzato come scusa per evitare di adeguare i livelli di retribuzione dei lavoratori e garantire le tutele normative” – afferma Filippo Rossi, segretario generale della Filt Cgil Vicenza.
E i tagli al finanziamento del Trasporto pubblico locale avevano determinato, già prima dell’insorgere dell’emergenza sanitaria, il depotenziamento del settore che sta mostrando tutti i suoi limiti nella fase di emergenza attuale.


Alla posizione pretestuosa delle associazioni datoriali va inoltre obiettato che il governo centrale ha destinato, nel 2020, al settore e quindi alle aziende considerevoli risorse per la copertura dei mancati introiti da bigliettazione e che, dall’inizio della pandemia c’è stata una riduzione dei costi. Con la contrazione dei servizi, infatti, i costi gestionali delle aziende si sono ridotti e l’applicazione degli ammortizzatori sociali per i dipendenti interessati ha abbattuto le spese del personale.

Le motivazioni dello sciopero non riguardano solo la rivendicazione dei diritti dei lavoratori, ma anche la necessità della rivisitazione del sistema del trasporto pubblico che va adeguato al contesto attuale in cui il Contratto rimane il principale e fondamentale strumento di tutela del lavoro e di regolazione dei processi nel quadro drammatico che vive il settore e di garanzia del diritto alla mobilità dei cittadini.

Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl) non è più rinviabile per i lavoratori di un settore produttivo con elementi di valore sociale, ambientale, economico e industriale che, nella crisi, rappresenta per l’Italia un’opportunità da sviluppare, soprattutto alla luce dei fondi del Recovery.


Un settore strategico indispensabile per affrontare le sfide future della mobilità. Si è visto anche nelle ultime settimane, in occasione della riapertura delle scuole, come la riorganizzazione del TPL debba essere affrontata in un processo che coinvolgerà le città, ogni territorio ed ogni Regione.

Le associazioni datoriali hanno confermato la loro indisponibilità ad un serio confronto e anche l’ultimo appello del 3 febbraio scorso delle organizzazioni sindacali per la riapertura del tavolo negoziale non ha avuto risposta.


Mentre è fondamentale riavviare il confronto per una riforma del settore che deve puntare alla razionalizzazione delle 1.200 aziende esistenti con aggregazioni che superino le ridotte dimensioni delle aziende Italiane, offrendo da una parte maggiori garanzie occupazionali con una forza lavoro più forte e libera da condizioni di lavoro precarie e dall’altra un servizio di qualità ed efficiente per tutti gli utenti.

Va ricordato infine che, grazie al loro forte senso di responsabilità, le lavoratrici e i lavoratori del settore hanno garantito la continuità del servizio e la mobilità di migliaia di persone, pur in condizioni di precarietà dal punto di vista delle misure sanitarie anti contagio (iniziale assenza e mancanza di utilizzo delle mascherine, condizioni di sovraffollamento, esposizione al rischio di aggressioni), soprattutto nelle fasi più acute della pandemia, evitando il più possibile disagi a cittadini e utenti.

Questi lavoratori impegnati quotidianamente a garantire il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini, hanno diritto a vedersi riconosciuto il valore prezioso della loro attività attraverso il rafforzamento delle tutele, la migliore conciliazione dei tempi di vita e lavoro e il giusto riconoscimento delle retribuzioni, assolutamente inadeguate alle professionalità, alle responsabilità e ai rischi, oggi anche sanitari, che comporta il loro lavoro.

Gli Autoferrotranvieri di Vicenza sciopereranno nella consapevolezza del disagio recato all’utenza, in questo particolare momento, ma nella certezza che la protesta per un trasporto pubblico di qualità rappresenti un valore fondamentale per tutti i cittadini, per tutto il Paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.