Venezia, 16 marzo 2020 – Il Coronavirus fa un’altra vittima illustre, dopo l’architetto Vittorio Gregotti, decente dello IUAV di Venezia. E’ il magistrato Francesco Saverio Pavone, uomo dello Stato, in prima fila contro le mafie, difensore strenuo della legalità.
“Un servitore autentico dello stato con un profondo senso delle Istituzioni e della democrazia, uomo coraggioso, sempre in prima fila contro le mafie, difensore strenuo della legalità”. Così Bruno Pigozzo, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, ricorda Francesco Saverio Pavone morto quest’oggi all’Ospedale dell’Angelo a Mestre.
“Francesco Saverio Pavone è stato, ed è, un esempio per l’impregno profuso come inquirente e poi come procuratore aggiunto a Venezia e capo della Procura a Belluno. Ha vinto tante battaglie, contro nemici formidabili, lasciandoci una eredità straordinaria di coerenza e capacità, ma anche la sua morte, dopo 15 giorni in terapia intensiva per problemi polmonari, e positivo al Covid-19, è un monito a noi tutti: i nemici peggiori sono i più subdoli, come le mafie che, come un virus invisibile e sottovalutato possono aggredire a morte, senza che nessuno se ne accorga, una società impreparata” Pigozzo poi ha voluto ricordare “le tante inchieste in cui Francesco Saverio Pavone fu potagonista, da quelle su Felice Maniero, che non a caso aveva progettato di assassinarlo, a quella che lo portò a sgominare la banda dei giostrai con i loro sequestri di persona fino alle ultime indagini sulle ecomafie. Una vita per la legalità.
Una lezione che non dimenticheremo – ha detto Pigozzo – Anche a nome dell’’Osservatorio per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza’ della Regione del Veneto porgo le più sentite condoglianze ai familiari e l’autentico cordoglio di chi in lui ha visto un pilastro della lotta alle mafie”.
Fonte: ARV