1 novembre 2018 – Il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi sempre al lavoro a fianco della Protezione civile e dei Vigili del fuoco per portare aiuto alla cittadinanza. In special modo nelle zone alte della provincia di Belluno, dove vaste aree continuano a rimanere isolate, senza approvigionamento elettrico, e nemmeno possibilità di comunicare.
Questa mattina una ventina di soccorritori è partita da Belluno alle 6 per raggiungere Rocca Pietore e Livinallongo per proseguire nell’attrezzare coperture provvisorie sulle abitazioni private dei tetti dalle forti raffiche di vento dei giorni scorsi. Da segnalare che quest’oggi è arrivata anche la neve sulle quote più alte.
Tutte le Stazioni bellunesi e trevigiane continuano gli interventi rispondendo alle chiamate dei cittadini. Come ad esempio San Vito di Cadore che fin dai primi momenti ha provveduto al taglio di piante cadute, sghiaiamenti, riparazione di tetti e ad ogni possibile bisogno urgente.
O come Longarone, presente ieri e oggi in Agordino, ma attiva anche nei giorni passati nel monitoraggio del Piave nella zona di Ponte Gardona, per l’assistenza a una famiglia con neonata cui il vento aveva scoperchiato la casa e per la consegna di una bombola di ossigeno a una paziene che aveva esaurito la scorta.

Oggi sono state visitate tutte le Centrali operative comunali, per raccogliere direttamente le richieste e dare eventuali consulenze sull’operatività in base al tipo di intervento.
Anche domattina nuove squadre partiranno in direzione dell’Alto Agordino e del Comelico per portare un po’ di sollievo alle numerose famiglie ancora in estrema difficoltà.
Si sono gia messi a diaposizione una quarantina di soccorritori provenienti dalla parte bassa della provincia, dalle Stazioni trevigiane e anche della XI Delegazione Prealpi Venete e VI Delegazione speleologica.