Ghiacciai: gli studiosi dell’UniPD sono molto preoccupati, si sta sciogliendo pure quello sull’Adamello!

Ghiacciai: gli studiosi dell’UniPD sono molto preoccupati, si sta sciogliendo pure quello sull’Adamello!

Anche l’Università di Padova ha partecipato ieri, attraverso la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS), a CFC – Climbing For Climate 5 organizzata dall’Università di Brescia con Legambiente, Comitato Glaciologico Italiano e Club Alpino Italiano. Si è trattato di un ritorno sui ghiacciai del gruppo dell’Adamello per monitorare i preoccupanti effetti della crisi climatica a distanza di quattro anni (vedi comunicato ufficiale).

«L’ateneo di Padova partecipa alla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e in particolare a questa iniziativa al fine di promuovere percorsi di consapevolezza che vogliono sgombrare il campo dalle molte false informazioni che vengono veicolate e far partecipi tutti della gravità dei fenomeni che stanno accadendo. Non si tratta solo di levare un grido di allarme lanciato da noi scienziati che studiamo quel che accade in quota – dice Mauro Varotto professore di Geografia e Geografia culturale nel Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova che ha partecipato alla Climbing For Climate sull’Adamello– ma di veicolare il più possibile il dato scientifico in termini di coscienza e cognizione collettiva di ciò a cui si va incontro».

«Una perdita della superficie glacializzata – sottolinea il professor Varotto – ha effetti a catena devastanti: a livello di corpo idrico, di comportamento idrico e idrologico dal punto di vista pluviometrico con le conseguenti ricadute sui torrenti, corsi d’acqua e sulla disponibilità di acqua dolce. Per questa ragione è fondamentale che tutti possano “vedere” cosa stiamo facendo e perché lo stiamo facendo. Da questo punto di vista l’Università di Padova da anni propone iniziative proprie che uniscono da un lato le ricerche svolte in quota, come le misurazioni fatte ogni anno sul ghiacciaio della Marmolada, e la comprensione degli effetti dei cambiamenti climatici. Anche quest’anno, in particolare dal 26 al 27 agosto prossimo si terrà una campagna glaciologica “partecipata”, sempre in Marmolada, per il quinto anno consecutivo il Museo di Geografia dell’Università di Padova invita a prendere parte alla campagna glaciologica aperta anche a tutti, organizzata in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano e ARPAV, mirata a misurare il ghiacciaio principale della Marmolada. In particolare il pubblico, gratuitamente e fino a esaurimento posti, potrà assistere alle misurazioni in ghiacciaio in totale sicurezza per mezzo, anche, di una postazione sulla Catena del Padon frontale al ghiacciaio».

«L’ateneo padovano – conclude Mauro Varotto –  associa la pura ricerca scientifica sui ghiacciai del Veneto, in collaborazione con il comitato glaciologico triveneto di cui è capofila il professor Aldino Bondesan, a specifiche campagne glaciologiche “partecipate” per diffondere sempre più la consapevolezza della drammaticità della situazione dei ghiacciai alpini».

testa ghiacciaio Adamello
Il ghiacciaio dell’Adamello visto dal basso

CHI E’ IL PROFESSOR MAURO VAROTTO

Mauro Varotto è nato a Padova nel 1970. Laureato in Lettere con indirizzo geografico, ha conseguito il Dottorato di ricerca in “Uomo e ambiente” nel 2000. Dal 2010 è professore associato di Geografia e Geografia culturale nel Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova. È oggi Delegato della rettrice ai Musei e Collezioni dell’Università di Padova, componente del Senato accademico dal 2015 al 2019, è coordinatore scientifico del Museo di Geografia dell’Università di Padova (primo museo dedicato alla Geografia, aperto al pubblico nel 2019), della collana “Mappamondi” e del Gruppo di lavoro GEOMUSE sui patrimoni geografici universitari in Italia. Delegato della Società Geografica Italiana, è tra i promotori dell’International Terraced Landscapes Alliance (di cui ha organizzato il III Incontro mondiale nel 2016 a Padova) e coordinatore dal 2008 del Gruppo Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano. È autore di oltre 120 pubblicazioni scientifiche su tematiche riguardanti la montagna contemporanea, i paesaggi rurali storici, la storia della geografia e dei patrimoni geografici, la public geography; ha prodotto il documentario Piccola terra, miglior documentario italiano al Festival Cinemambiente di Torino 2012. Tra i suoi ultimi lavori pubblicati: Montagne del Novecento. Il volto della modernità nelle Alpi e Prealpi venete (Cierre edizioni, 2017); World Terraced Landscapes: History, environment, quality of life (Springer Nature Switzerland, 2019, edited with Luca Bonardi and Paolo Tarolli); Esplora Misura Racconta. Alle origini del primo museo di Geografia in Italia (Cierre edizioni, 2020, con Giovanni Donadelli, Chiara Gallanti ed Elena Canadelli); Montagne di mezzo. Una nuova geografia (Einaudi, 2020), Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro (con Telmo Pievani, Aboca edizioni 2021). Il giro del mondo nell’Antropocene. Una mappa dell’umanità del futuro (con Telmo Pievani, Raffaello Cortina Editore 2022).

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