Venezia, 17 luglio 2020 – “Tutto come al solito. Strepiti e urla per il ‘danno d’immagine’ che subisce Jesolo, e subito si nasconde la polvere sotto il tappeto. Peccato che il tappeto sia, come spesso succede in questo Veneto dai due pesi e due misure, una Cavarzere ancora snobbata dalle istituzioni”. Lo dice in una nota, la consigliera regionale Erika Baldin (Movimento 5 Stelle), che aggiunge: “Il nuovo focolaio con i 43 ospiti del centro della Croce Rossa di Jesolo positivi al Coronavirus merita, da parte della Regione, qualche riflessione più approfondita sul funzionamento del piano regionale di sanità pubblica”.
“Mi chiedo – prosegue la consigliera – se a palazzo Balbi stiano ragionando sull’opportunità di ampliare e potenziare lo screening preventivo con i tamponi alle categorie a rischio, come gli ospiti e gli operatori di simili strutture, visto e considerato che si è scoperto il caso per un ricovero in ospedale. Anche il caso dei poliziotti in Questura a Venezia, con il lamento dei sindacati di categoria, imporrebbe un focus particolare sulla questione”.
“La cautela e la prevenzione – ribadisce la consigliera M5S – sono la strada per contenere la circolazione del virus, ben prima di far pensare alle eventuali immagini di chiusure alle frontiere, con ripercussioni al turismo. Invito a gestire le informazioni e comunicazioni dal punto di vista mediatico con molta attenzione. Sperando che su questo fronte, il super-comunicatore presidente Zaia, non faccia scivoloni, come accaduto di recente, e sul caso di Jesolo stiamo invece osservando un insopportabile, ma purtroppo abituale, doppiopesismo della maggioranza leghista in Regione”.
“Al Sindaco di Cavarzere, Tommasi, che si vede arrivare un bus di migranti contagiati senza esserne informato, va tutta la mia solidarietà. Spero, si aggiunga con un aiuto concreto in uomini e mezzi della Protezione Civile regionale – puntualizza la consigliera – per gestire questi improvvisi ospiti, anche quello del presidente Zaia.
Inutile chiederlo ai suoi sodali, prontissimi a proteggere Jesolo dal virus dei migranti. Se ad ammalarsi – chiede Baldin – fossero stati dei ricchi stranieri nelle loro suite a cinque stelle o degli albergatori locali, ci sarebbe stata una simile levata di scudi? Avrebbero chiesto di mandare pure loro in quarantena a Cavarzere?”.
“Invito a non mischiare la gestione sanitaria da Covid-19, con gli interessi di bottega, e non si usino i centri turisticamente meno attrattivi e scintillanti come territori di serie B, dove nascondere velocemente la polvere sotto il tappeto. Il problema delle strutture di accoglienza, è di come funzionano e di come vengono controllate. Non di dove siano ubicate. Voglio ancora sperarlo”, conclude Erika Baldin.