Ci lascia a 99 anni la “Signora degli abissi”: Maria Bianca Cita era di origine vicentina – VIDEO

Ci lascia a 99 anni la “Signora degli abissi”: Maria Bianca Cita era di origine vicentina – VIDEO

Maria Bianca Cita Sironi è deceduta a Milano, dove abitava, all’età di 99 anni. La ricercatrice italiana, di origine veneta (la famiglia era vicentina) è stata il primo Presidente donna della Società Geologica Italiana, scienziata conosciuta nel mondo per le grandi spedizioni oceaniche. Fondamentali le sue straordinarie scoperte che ancora oggi contribuiscono alla conoscenza degli abissi marini e dell’evoluzione dei cambiamenti climatici! Il cordoglio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana e del Sindaco di Vicenza Giacomo Possamai.

«La Società Geologica Italiana omaggerà Maria Bianca Cita Sironi nel prossimo Congresso Nazionale congiunto alla Società Italiana di Mineralogia e Petrologia – afferma in una nota Rodolfo Carosi attuale Presidente della Società Geologica Italiana -. La Società Geologica Italiana, la più antica e prestigiosa associazione nel campo delle Geoscienze, fondata da Quintino Sella nel 1881, ringrazia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le parole espresse nel messaggio di cordoglio. Il Presidente ha voluto sottolineare : “insigne scienziata di fama internazionale, prima donna presidente della Società Geologica Italiana, pioniera degli studi sull’ambiente marino”. Condividiamo ogni parola del Capo dello Stato. Profondo apprezzamento esprimiamo anche per quanto detto dall’on. Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei Deputati, anche a nome dell’intera Assemblea e dal Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin».

Maria Bianca Cita al lavoro sulla nave aoceanografica statunitense
Maria Bianca Cita al lavoro sulla nave oceanografica statunitense nel 1968

Un secolo di storia! Ben 60 anni di ricerca di fondamentale importanza per le geoscienze.

«L’Italia ha perso una grande scienziata. Maria Bianca Cita Sironi, è stata tra le donne più importanti nella storia del nostro Paese. Il suo nome è legato alla grande ricerca nel campo delle geoscienze – prosegue il presidente Carosi – in particolare allo studio dei mari, al punto tale che negli anni ’70 la stampa italiana la definì “La nostra signora degli abissi”. Per prima in Italia affrontò le problematiche sul limite Cretacico/Paleogene già a metà degli anni ’50 e i suoi studi permettono di confermare l’applicabilità della zonazione a foraminiferi planctonici, istituita a Trinidad nel ’57, all’area italiana e mediterranea, premessa che porta tale zonazione a divenire “standard” stratigrafico con validità mondiale per l’intervallo Cretacico Inferiore – Attuale».

Nel 1968 prima straniera nella crociera del “Deep Sea Drilling Project”

E prosegue ancora nella sua lunga e accorata nota il presidente Carosi: «Verso la fine degli anni sessanta l’esperienza e la fama acquisite nel campo stratigrafico varcano i confini europei. Il 1968 rappresenta una data importante nell’evoluzione del percorso scientifico di Maria Bianca Cita: viene chiamata (prima straniera e una delle due prime donne) come paleontologa nella seconda crociera oceanografica della nave di perforazione Glomar Challanger nell’ ambito del Progetto USA di esplorazione oceanica profonda “Deep Sea Drilling Project” (DSDP), contribuendo alla conferma della teoria dell’apertura dei fondali oceanici (sea-floor spreading) nell’ Oceano Atlantico centrale».

Cita con Ryan e Hsu formularono la teoria del disseccamento del Mediterraneo

«Cita ha contribuito assieme a Bill Ryan e Ken Hsu alla formulazione della teoria del disseccamento del Mediterraneo nel Messiniano studiando le microfaune a foraminiferi contenute nei sedimenti deposti immediatamente dopo la fine della crisi di salinità, che documentano un ambiente marino profondo – racconta il presidente Rodolfo Cerosi – . Lei è stata geologa, pioniera negli studi sull’ambiente marino. Le sue scoperte avvenute nel 1983 e gli studi approfonditi nel 1984, portarono a risultati importanti sulla storia dello stretto di Gibilterra e del Mediterraneo. Scoperte che ci aiutano, oggi, a comprendere meglio anche il cambiamento dei mari».

«Maria Bianca Cita è stata la prima donna Presidente della Società Geologica Italiana – sottolinea infine nella nota Cerosi – , la più antica e rappresentativa associazione scientifica italiana nel campo delle Scienze della Terra, fondata nel 1881, ma è stata anche assistente di Ardito Desio che guidò la spedizione sul K2, è stata Accademico dei Lincei, socia della Società Geologica d’America. E l’elenco è davvero lungo, davvero una grande scienziata, geologa, paleontologa che ha formato decine e decine di nuove generazioni di geologi. Maria Bianca Cita è stata il primo studente ad iscriversi nel 1942 al Corso di Laurea in Scienze Geologiche, di nuova istituzione presso l’Università degli Studi di Milano, seguendo il curriculum completo in quattro anni e conseguendo (primo laureato) la laurea nel luglio 1946 con il massimo punteggio di 110/110 e lode. La sua tesi di laurea sulla “Geologia dei dintorni di Gargnano (Lago di Garda)”, sotto la guida del professore Ardito Desio e del dottor Enrico di Napoli Alliata, micropaleontologo, contiene in embrione i temi di ricerca che Maria Bianca ha sviluppato nella sua carriera scientifica e didattica».

Il trailer del documentario-intervista sulla vita scientifica di Maria Bianca Cita

Il cordoglio del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai per la scomparsa della professoressa Cita Sironi

E’ scomparsa a Milano, dove era nata e risiedeva, la professoressa Maria Bianca Cita Sironi, scienziata di fama internazionale. Il mese prossimo avrebbe compiuto 100 anni.

«La città di Vicenza – afferma il sindaco Giacomo Possamai – si stringe commossa ai familiari della professoressa. Di famiglia vicentina da tre secoli, è stata una pioniera delle geoscienze. Allieva e assistente all’università di Ardito Desio (il conquistatore del K2) partecipò nel 1968, unica donna, a una spedizione scientifica per indagare sui fondali degli oceani e fu autrice di una scoperta sensazionale: sei milioni di anni fa lo Stretto di Gibilterra si chiuse a causa dei movimenti tettonici e il Mediterraneo letteralmente evaporò, si prosciugò diventando un altopiano dal Nordafrica al Medio Oriente, dall’Egitto all’Italia.

Il suo motto era “perché no?”: se lo ripeteva quando le ponevano una sfida. Aveva il coraggio di chi vuole conoscere e ampliare gli orizzonti. Così la prof. Cita ha fatto compiere, nel suo campo, un importante passo in avanti per l’affermazione delle donne nelle scienze. La città di Vicenza onora con commozione la sua memoria».

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