Chiude “Ritratto di Donna” in Basilica Palladiana: un passivo di oltre 6 euro per ogni cittadino, compresi neonati e infermi

Chiude “Ritratto di Donna” in Basilica Palladiana: un passivo di oltre 6 euro per ogni cittadino, compresi neonati e infermi

Vicenza, 28 aprile 2020 – Chiude anticipatamente e definitivamente la mostra “Ritratto di Donna”, la prima di tre mostre che avrebbero dovuto rilanciare la proposta e il turismo culturale in città. Non entriamo nel merito della qualità della mostra, molto apprezzata anche da chi scrive (complimenti alla professoressa Portinari), né vi è l’intenzione, per ora, confrontarla con i numeri delle mostre gestite da Marco Goldin e dalla sua equipe di gestione e marketing di Linea d’Ombra. Le scelte sono diverse a monte, molto più popolari quelle di Goldin e dell’amministrazione Variati, più di nicchia le scelte di questa amministrazione.

IL “BUCO” DA 700.000 EURO

Non ci convince per nulla il comunicato stampa ufficiale di oggi dell’Amministrazione comunale di Vicenza che riporta numeri incompleti e non dà alcuna spiegazione rispetto a quanto dichiarato dalla Ragioneria Comunale al Giornale di Vicenza in data 2 aprile 2020: rosso di 700mila euro per la mostra in Basilica!

Un comunicato quello di oggi pomeriggio che annuncia la chiusura definitiva in modo “emozionale”, ma non fa un freddo bilancio economico. Aiuterebbe visti i tempi.

CONTI APPROSSIMATIVI

Guardiamo ai numeri degli incassi, tutti ipotetici, perché per ora non è stata resa nota la rendicontazione. Insomma facciamo i conti della serva (con tutto il rispetto per le serve sempre molto sagge e oneste!)

La mostra è stata inaugurata il 6 dicembre 2019. La chiusura era prevista il 3 maggio 2020. In tutto 5 mesi di mostra, che probabilmente avrebbero subito una proroga di almeno 15-20 giorni.

La mostra è stata chiusa a causa dell’emergenza contagi da coronavirus l’8/9 marzo 2020. Quindi è rimasta aperta tre mesi e i visitatori in questo periodo sono stati conteggiati in 26.197.

La mostra è costata 1,6 milioni di euro e i ricavi previsti erano altrettanti: doveva andare in pari; invece nel comunicato ufficiale del Comune di Vicenza si dice che non c’è stato il pareggio per la sfortuna di essere incappati in questa chiusura straordinaria causata dal diffondersi del virus covid-19. 

Già all’inizio di aprile il collega Nicola Negrin riportava sul GdV un dato significativo appreso dalla ragioneria del Comune di Vicenza: la mostra era già in passivo di 700mila euro. Quindi tra contributi pubblici e sponsor e biglietti aveva coperto spese in tutto per 900mila euro.

Ricapitoliamo: 8732 visitatori al mese (per 3 mesi uguale 26.197); calcoliamo che tutti avessero pagato il biglietto intero da 16 euro (esclusi gli introiti del bookshop): significa che l’incasso mensile è stato di 139.712 euro, per tre mesi 419.136 euro. 

Dubbio: ma gli altri 480.848 e rotti per raggiungere i 900mila euro da dove sono piovuti? tutti dagli sponsor e da fondi pubblici, ipotizziamo. E in che parti?

Sarebbe bene che il Sindaco e l’Assessore alla cultura insieme alla Fondazione TCVI incaricata della gestione, rendano noti quanto prima i dati esatti.

Per ora sappiamo che il rosso è di 700mila euro: quindi ogni cittadino di Vicenza ci ha rimesso almeno 6 euro, e purtroppo la mostra non ha portato quella presenza turistica che si voleva garantire all’economia del centro storico di Vicenza (per ristoranti, bar, negozi, alberghi …).

E speriamo che l’operazione non crei altri problemi seri alla Fondazione TCVI, istituzione importante e stimato centro di produzione culturale nella nostra provincia e non solo.

L’IPOTESI FANTAPOLITICA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Ora entriamo nella migliore delle ipotesi fatta nel comunicato stampa di oggi, quella di un trend in crescita fino a 62mila visitatori ipotetici, se tutto fosse andato bene. Si tratta di fantapolitica o fanta-amministrazione.

Se il numero di visitatori fosse stato lo stesso (dei 3 mesi precedenti) in proporzione in 5 mesi di apertura la mostra avrebbe guadagnato 698.560 euro.

Diversa l’opinione parascientifica di fonte ufficiale che prevedeva non 8732 visitatori al mese (per 5 mesi sono 43.660), ma un incremento che avrebbe totalizzato 62.000 visitatori dovuti alla stagione primaverile … 

Se anche fossero stati 62mila l’incasso a biglietto pieno per tutti avrebbe fruttato 992.000 euro. Per arrivare a 1,6 milioni mancano 608.000 euro. 

Ipotizziamo che la quota di sponsor e contributo pubblico ammontasse (come parrebbe) a 500mila euro, mancano 108.000 euro per arrivare a pari. 

Quindi economicamente la mostra non avrebbe comunque raggiunto il pareggio.

Semplicemente per coprire 1,6 milioni di euro di spese della mostra si sarebbero dovuti vendere almeno 100.000 biglietti che significa 100mila visitatori.

QUI IL COMUNICATO STAMPA DI OGGI CON DICHIARAZIONI DEL SINDACO E DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA

Attendiamo il rendiconto preciso e prossimamente ci piacerebbe curiosare sulle provenienze dei visitatori e faremo dei confronti con le mostre precedenti.

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