Piazzola sul Brenta, 31 marzo 2020 – Dopo anni di battaglie sia sul piano ecologico che sul fronte legale il «Comitato PiazzolAmbiente» vince di fronte al Tar Veneto. Il quale ha stabilito che le autorizzazioni ambientali concesse alla Sir, una industria di Piazzola sul Brenta che tratta materie plastiche, sono carenti. Ad annunciare la novità è lo stesso comitato che ieri ha diramato una breve nota al riguardo.
«Il Tar del Veneto – si legge nella nota vergata dal presidente del comitato Mirella Scremin – con sentenza numero 304 del 27 marzo 2020 ha accolto il ricorso del Comitato PiazzolAmbiente e annullato l’Aua ossia la autorizzazione unica ambientale numero 1001-2018 rilasciata a SIR Spa di Piazzola sul Brenta dalla Provincia di Padova in data 8 marzo 2018. Ricordiamo – prosegue il dispaccio – che questa autorizzazione già sostituiva e aggiornava la precedente autorizzazione numero 709-2016, su prescrizioni di Arpav in seguito agli accertamenti dai quali era emersa l’emissione di sostanze non autorizzate».
Poi un’altra precisazione: «Nel merito, il ricorso è stato accolto per la fondatezza di due principali motivi addotti: uno, l’insufficiente garanzia della validità tecnica delle sostanziali modifiche apportate agli impianti vista la non adeguatezza dei titoli del professionista incaricato a redigere e sottoscrivere il progetto industriale a corredo della richiesta di autorizzazione; due, in riscontro della perizia tecnica disposta dal Tribunale, la mancata verifica da parte delle amministrazioni procedenti dei presupposti di assoggettabilità a Via, ossia alla Valutazione di impatto ambientale, stante che i processi di lavorazione prevedono la produzione o il trattamento di prodotti a base di elastomeri». Detto in estrema sintesi viene riconosciuta, sostengono gli attivisti, la grave carenza di istruttoria nell’iter che ha portato al rilascio dell’autorizzazione, appurato che considerando la tipologia degli impianti e delle attività svolte va data l’attenzione prevista dalla legge ai possibili impatti sulla salute e sulla salubrità ambientale».
Questo il dettaglio sul piano giuridico. Sul piano storico il comitato da anni aveva puntato l’indice contro le autorizzazioni e di conseguenza contro la fabbrica. Il cui insediamento per vero era sempre stato difeso dalle amministrazioni comunali di Piazzola (con l’eccezione di quella attuale che sulla vicenda ha sempre tenuto un profilo distaccato). Sul piano più generale i residenti da tempo temono che i reflui e gli scarichi arei della Sir nuocciano alla salute dei cittadini e nuocciano all’ambiente.
Ad ogni modo la tensione era salita alle stelle nel 2017 quando gli attivisti non solo avevano cominciato a protestare sotto il municipio di Piazzola accusandolo di minimizzare il problema, ma avevano addirittura marciato sotto la provincia di Padova (https://www.vvox.it/2017/12/02/allarme-ambientale-a-piazzola-scontro-comitati-privato-e-il-sindaco-tace/) chiedendo di annullare in auto-tutela nonché di vagliare ai raggi X la pratica e sollevando dubbi di ogni genere condito anche di esposti alla magistratura penale. Dopo la sentenza del Tar ora gli attivisti intendono accendere i fari sulla provincia «vogliamo capire se hanno compreso fino in fondo i nostri timori» fanno sapere gli attivisti.
Ora non è ancora dato sapere se il privato, o eventualmente altri soggetti, impugneranno il pronunciamento del Tar Veneto. La Sir per vero ha sempre sostenuto la bontà della sua condotta sottolineando con forza che gli impianti rispettano scrupolosamente la norma. Rimane da capire ore che cosa succederà sul piano pratico. Non è ancora chiaro se gli impianti si fermeranno oppure no. Come non è chiaro se il comune piazzolese o la amministrazione provinciale patavina compiranno qualche passo.
Nella foto di copertina: una manifestazione di qualche anno fa davanti alla sede della Provincia di Padova nel capoluogo sempre contro la SIR di Piazzola
Grazie Marco per il tuo contributo