A poche ore dal voto in aula per l’affaire Baxi-Pengo si materializzano le ambiguità di Cisl, Uil, Confindustria e giunta di Bassano

A poche ore dal voto in aula per l’affaire Baxi-Pengo si materializzano le ambiguità di Cisl, Uil, Confindustria e giunta di Bassano

Per sostenere un’azienda che senza garanzie asserisce di voler intraprendere una svolta produttiva verso la transizione ecologica è necessaria una colossale speculazione edilizia con tanto di colata di cemento annessa. È questo, alla fin fine, che i vertici provinciali di Cisl e Uil sostengono cercando però di mascherare il loro intento con proclami in nome della tutela dell’occupazione. È questo che lorsignori vorrebbero dare a bere ai veneti dopo la surreale presa di posizione di cui hanno dato conto, tra gli altri, il Corriere Veneto di oggi in pagina 10 e Bassanonet. Il caso, noto è quello dell’intervento che la Baxi chiede al consiglio comunale bassanese: che sul punto ad horas dovrebbe andare al voto (articolo su VicenzaToday).

Ora Cisl e Uil possono tranquillamente decidere di spacciare per difesa degli interessi del lavoro la difesa di una deleteria speculazione fondiaria. Che come quella che era andata in scena alcuni mesi fa e poi saltata per aria perché non in linea con le prescrizioni di legge (archivio VicenzaToDay), ha come teatro la spalla Ovest di Bassano. Proprio quella porzione di territorio rimasta ancora verde in cui per anni l’ingegnere cassolese Giampaolo Bergamin (uno dei volti di spicco del Pd nel Bassanese) ha denunciato appetiti oscuri soprattutto per il passaggio della Superstrada pedemontana veneta.

Se ne ricordino i sindacalisti e gli amministratori bassanesi, quando il caso finirà sotto la lente della magistratura perché solo questo può essere il destino di una operazione tanto illogica da essere pregna di dubbi neri come la notte. Se la Baxi ha davvero bisogno di un nuovo sedime industriale le basterà guardarsi attorno. Le aree industriali dismesse, da riqualificare o acquistabili a prezzo di mercato sono a bizzeffe. Il suolo non è il bancomat degli imprenditori, ovvero degli imprenditori abituati alle scorciatoie. Possedere o meno un’area non significa nulla. È solo la collettività che ne decide l’uso: urbanistica questo significa, il resto è storia da «Mani sulla città».

Di più, il consumo di suolo è uno dei principali fattori che scatenano l’effetto serra indotto dall’uomo: i cui effetti, tra grandine e fortunali stiamo constatando nel Veneto proprio in questi giorni. Ecco, Cisl e Uil non possono sposare la filosofia, come si dice coloritamente a Napoli del “chiagni e fotti” pretendendo, come chi dalle parti di Confindustria li spalleggia, la botte piena, ovvero il business garantito a Baxi, e la moglie ubriaca, ovvero la salvaguardia dell’ambiente. E non è un caso che la Cgil, preconizzando polemiche future, si sia tenuta alla larga dalla partita.

Stasera (giovedì 27 luglio 2023) il Consiglio comunale bassanese è chiamato a votare una delibera enigmatica che somiglia un po’ a un ornitorinco e un po’ a una piovra. Magari la giunta capitanata dal sindaco Elena Pavan potrà spiegare, per esempio perché Baxi non si limiti a comprare l’area alla Pengo, quando questa poi potrà acquisirne un’altra altrove. Perché da mesi, prima col caso San Lazzaro, ora col caso Pengo-Baxi, c’è qualcuno che come le mosche di Arthur Rimbaud attorno al casello della Spv Pedemontana a Bassano ovest?

Che cosa bolle li sotto in pentola? Come mai da mesi Massimo Follesa, il portavoce del coordinamento ambientalista Covepa (nella foto), mai smentito da nessuno sul punto, si dice così preoccupato per i retroscena che incombono sulle due operazioni?
E le voci di alcuni messaggi lanciati in queste ore verso alcuni componenti della opposizione di centrosinistra per ammorbidire la propria posizione, visto che l’esito del voto non è scontato per la maggioranza di centrodestra, sono vere oppure no?

Marco Milioni

1 Comments

  1. brunozanon

    Analisi approfondita e veritiera.
    Manifestare pubblicamente e liberamente il proprio pensiero “non allineato” nella vicenda area verde di S.Lazzaro/Pengo/Baxidi le fa onore.
    Le auguro che la Sua analisi riesca a contaminare più persone, Politici e Sindacalisti compresi, però!
    se gli attori interessati non usciranno dagli attuali consolidati schemi di ragionamento nel Merito dell’area verde/Pengo/Baxi, trovare la quadra sarà un’ardua impresa, quasi impossibile
    Tutte le possibili future soluzioni dovranno tenerconto che il 12 a 12 di ieri sera.in consiglio comunale sul protocollo d’intesa è un formidabile capro espiatorio per un’eventuali futuri disimpegni da parte di Baxi.
    Chiudo facendole sapere che sulla vicenda area verde ecc.ecc. “una ventina di giorni fa” ho scritto una lettera aperta alla Città di Bassano pubblicata su Bassanonet.it

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