Il Vescovo Pizziol in visita agli amministratori di Caldogno

Il Vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, parla agli amministratori di Caldogno e ai presidenti e componenti delle associazioni calidonensi nel salone della villa

Il Vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, parla agli amministratori di Caldogno e ai presidenti e componenti delle associazioni calidonensi nel salone della villa

“Le scelte che l’amministrazione compie sono rivolte alla comunità tutta e vogliamo che essa sia coinvolta e si senta partecipe, attraverso il confronto, delle decisioni che prendiamo. In questo senso la scelta di realizzare il bacino di laminazione non è stata facile, pur essendo sicuramente doverosa dal punto di vista della sicurezza idraulica. L’amministrazione ha avviato un dialogo con la Regione, i proprietari dei terreni e le associazioni di categoria. Ci sono ancora persone scettiche e noi siamo consapevoli che con l’invaso non risolveremo tutti i problemi. Solo quando un’opera è realizzata si capisce se effettivamente è utile e risponde ai requisiti per cui si è lavorato, ma siamo convinti che possa significare molto. La invito pertanto ufficialmente a visitare il cantiere, interessante non solo dal punto di vista ingegneristico ma soprattutto per il lavoro che stiamo facendo, anche con Coldiretti, per far sì che i terreni non occupati tornino ad uno stato vegetativo migliore, senza così penalizzare le aziende agricole”. È questo l’invito che il sindaco di Caldogno, Marcello Vezzaro, ha rivolto stamani al vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, impegnato nella tre giorni di visita pastorale alla comunità calidonense.

Pizziol, che ha accettato di buon grado la richiesta, è stato ricevuto in Villa Caldogno dall’amministrazione comunale e dalle associazioni del territorio. Tra queste: il gruppo alpini, i fanti, la Fidas, la Pro loco e i comitati di quartiere.

Il primo cittadino ha illustrato la vita della comunità snocciolando alcuni dati sulla popolazione, il territorio, le iniziative che la caratterizzano, le opere effettuate e quelle in corso. In particolare, ha tenuto ad evidenziare come Caldogno sia il comune della piazza, un importante esempio di collaborazione tra comunità laica e cristiana.

“Piazza Europa è diventata il luogo di identificazione e aggregazione della nostra comunità, e va a completare il resto della zona che ci identifica come comunità, ad esempio la villa, la scuola, la casa di riposo. In particolare la villa è il nostro motore culturale e sociale”, ha affermato.

“Caldogno è un comune vivo, vitale, che cerca di valorizzare e mantenere le sue bellezze per le future generazioni. Si sta bene qui e l’habitat viene reso vivibile dalle persone – ha osservato monsignor Pizziol –. Si sta realizzando uno dei principi della dottrina sociale della Chiesa: il principio della sussidiarietà. Ciò significa che l’ente comunale cerca per quanto possibile di dare risposta ai problemi presenti nel territorio. E questo rispetta la libertà e la fantasia degli esseri umani. Poi, c’è attenzione alla persona stessa perché l’individualità di ciascuno è aperta alla società”.

Oltre alla sussidiarietà e alla persona, il vescovo ha sottolineato anche altri due aspetti che caratterizzano la comunità di Caldogno: la solidarietà e il bene comune: “State dimostrando come questo comune si senta solidale. Le varie realtà che operano sul territorio si prendono cura di chi è in difficoltà, di chi è meno garantito, di chi ha bisogno. Di qui il bene comune: si vuole il bene totale della persona sotto tutti i punti di vista”.

“Oggi esco da qui – ha aggiunto – con la consapevolezza che questa realtà va mantenuta e va fatta lievitare”.

Interrogato dal vicesindaco Nicola Ferronato sul futuro delle giovani generazioni, Pizziol ha invitato anzitutto a prestare attenzione all’eccessivo uso del mezzo informatico. “Il web non è da demonizzare, ma bisogna limitarne l’utilizzo altrimenti i ragazzi crescono in un mondo a parte, anch’esso virtuale, in cui paiono ascoltare ma in realtà sono assenti”.

“Bisogna poi vigilare sul cambiamento della visione antropologica – ha concluso –. Il corpo è ormai come una proprietà che si autodetermina e si autoeduca escludendo qualsiasi educatore, il quale si limita ad essere solo un informatore. Viviamo in un’epoca di travaglio e credo che stiamo preparando una nuova comunità di figli”.

A conclusione dell’incontro, monsignor Pizziol è stato accompagnato ad ammirare in anteprima la mostra “Cose di un tempo, ovvero la vita prima della televisione” che la Pro loco ha allestito in occasione de “La Scartosada”, in programma questo fine settimana.

Il vescovo concluderà la visita pastorale domani, domenica 26 ottobre, con la celebrazione della santa messa alle ore 11.

 

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