Sveglia Vicenza: pensa al futuro, non sparare sull’artista!

Sveglia Vicenza: pensa al futuro, non sparare sull’artista!

Vicenza, 30 settembre 2021 – La street art è un atto vandalico? Nei fatti sembrerebbe che un assessore della giunta Rucco, Silvio Giovine, offra gambe alla reintroduzione della censura nell’arte.

A 48 ore dalla performance di Freak of Nature che ha segnato una novantina di vetrine di negozi sfitti (sui vetri con colore acrilico lavabile), l’assessore al commercio pensando di interpretare il sentimento dei commercianti offesi ha dichiarato in tv: “Quello di Freak of Nature è un atto vandalico che va punito e per di più è uno sfregio ad una città Unesco!” 

L’arte non vive di burocrazia caro assessore, sgorga dalla mente e dal cuore. Lei assessore pensa che grandi artisti contemporanei viventi come Banksy chiedano il permesso per dipingere sui muri? E un artista a noi più vicino come Kenny Random (ma potremmo citarne tanti altri) che ha invaso i muri di Padova da anni con l’ombra dell’uomo col cilindro, con i gatti e gli uccellini e le farfalle e i cuoricini, ha mai chiesto un permesso ai sindaci della città del Santo? Mai!

Banksy a San Pantalon Venezia
Il noto “affresco” di Banksy sul rio a San Pantalon

Banksy per Giovine a questo punto è un pericoloso criminale che deve essere arrestato dall’Interpol perché non chiede il permesso per “imbrattare” i muri di mezzo mondo! Ha addirittura dipinto sulle pareti secolari di Venezia. Nessuno ha cancellato quell’affresco: come mai? Invece una zelante proprietaria di un palazzetto di Piazza Matteotti a Vicenza due anni fa ha cancellato la bimba che indica il codice QR del noto street artist evyrein, appena 24 ore dopo la sua realizzazione come se fosse un graffito qualsiasi: cara signora avrebbe potuto guadagnarci rivendendo “lo strappo”. E comunque non disturbava affatto, faceva riflettere e il codice QR portava a dei contenuti in rete che promuovono l’arte.

E cosa aggiunge Silvio Giovine al suo discorsetto bacchettatore? 

freak of nature performance sfitto
Negozi sfitti in piazzetta delle scarpe (tra piazzetta Palladio e contrà Pescherie Vecchie) su entrambi i lati di una delle poche salumerie rimaste, ma di negozi sfitti in quest’area centralissima ce ne sono anche di fronte su dagli scalini

NOI SIAMO BRAVI: COME OSATE CRITICARCI?

Questa organizzazione (“criminale” che si nasconde dietro ad uno pseudonimo pericolosamente rivoluzionario, Freak Of Nature, ndr) ha scelto la città sbagliata – prosegue l’assessore Giovine in tv -: Vicenza è tra le poche città che nel 2020 durante la pandemia ha un saldo attivo tra chiusure e aperture ...” Se fosse non è merito dell’assessore.

E non ci pare proprio a noi cittadini che passeggiando per il centro vediamo le vetrine chiuse “evidenziate” dai segni di Freak Of Nature. Se ben ricordo i numeri ufficiali dei mesi di lockdown erano 25 aperture di partita Iva in centro contro 21 chiusure. I negozi che vediamo chiusi oggi però sono tra gli 80 e i 100, non è solo “chiusure percepite al passeggio”. E Vicenza è la città giusta, perché ci viviamo e ci volgiamo vivere a lungo e l’artista ha fatto solo bene a provocare il dibattito; fa parte del suo mestiere di street artist contemporaneo. Il suo atteggiamento di chiusura a riccio, caro assessore, dal punto di vista della comunicazione alla lunga non regge: per far crescere una città, una comunità, paga di più il dialogo, l’approfondimento; lo sappiamo bene che costa fatica e non è sempre utile a fare carriera politica. 

BASTA UNA SPUGNETTA, NON ESAGERATE!

“Sveglia Vicenza!” ci ha ricordato Freak Of Nature alle 8 del mattino di martedì 28 settembre 2021 dopo la sua performance realizzata con i colori ad acqua. Ed ha precisato: “Guardate che basta una spugnetta umida per togliere i segni sul vetro, non restano, sono tempere ad acqua!” Se ne vanno quando pulite il vetro, perché tanto lo pulirete prima o poi per colpa dello smog. Smettetela di farne un dramma: sono tre rullate di colore verde!

Niente da fare per Nicola Piccolo, rappresentante dell’Ascom cittadina:  prima di tutto è rimasto molto turbato. Era proprio il fine dell’azione artistica turbare le persone, farle pensare! 

I TURBAMENTI DI PICCOLO

Non posso risvegliarmi e trovare una città imbrattata (mi disturba, ndr) – ha affermato Piccolo in tv – . Le vetrine a causa delle diverse situazioni dei proprietari non ritorneranno tanto facilmente alla normalità“. Quindi significa che i negozi resteranno chiusi per molto tempo. Ma da che parte sta Piccolo? Dalla parte dei commercianti o dei proprietari e degli immobiliaristi? Certamente non dalla parte dei cittadini che abitano il centro e vorrebbero viverci normalmente come il sottoscritto da 54 anni. Ma tant’è: Piccolo rappresenta un’associazione di privati, di commercianti, la Confcommercio.

AL NOCCIOLO DEL PROBLEMA

La pragmatica e borghese nel midollo (è un complimento) Anna Jannò, rappresentate dell’associazione Vetrine del Centro, nelle interviste che sono circolate nelle tv locali, ha esordito dicendo che la modalità inconsueta dell’artista ha disturbato, “ma è servito, perché se prima nessuno si poneva il problema dei negozi sfitti e dei costi alti degli affitti, ora la questione è sulla bocca di tutti“. Insomma è sull’agenda politica locale e il dibattito è aperto. Per Jannò ci vogliono incentivi per coloro che aprono negozi e attività e disincentivi per coloro che tengono i locali sfitti.

CRITICANO, MA POI NE PARLANO

L’azione di Freak of Nature è servita: infatti nelle interviste tv e negli articoli dei giornali sia Giovine, sia Piccolo concludono parlando della necessità di aiutare i commercianti a tenere aperti i loro negozi e a farli ripartire.

Chiedo a Piccolo e a Giovine: perché dovete “sparare” contro l’artista? Quale consenso pensate di guadagnare? Il cittadino medio di Vicenza è con Freak of Nature e coloro che vivono e lavorano in centro storico ancora di più.

L’artista ci ha mostrato (a noi giornalisti interessati, molto interessati all’arte e alla cultura) le decine e decine di attestazioni di stima ricevute martedì da molti amici che vivono in città e centro storico e gli screenshot degli stessi che mostravano commenti positivi anche da parte di noti commercianti del centro storico di Vicenza. Insomma la performance artistica ha avuto successo, non c’è dubbio.

NON SARA’ PIU’ COME PRIMA

Per ripartire ci vuole un cambio di passo, un cambio di paradigma, altrimenti non ci sarà futuro. Non basta acquistare (avere) un palazzo (Thiene) per diventare la capitale della cultura. E’ necessario imparare ad essere la capitale della cultura. La cultura non è avere, è essere. Per farlo è necessario spogliarsi di tante, troppe sovrastrutture inutili che abbiamo accumulato ed essere altruisti (se serve fare un passo indietro) e aperti all’ascolto …

Per favore assessore Giovine dimostri di avere a cuore la città: si dia da fare per uno sviluppo proiettato verso il futuro; ci vogliono interventi strutturali e permanenti non feste con ballerini appesi ai palazzi abbandonati che durano un giorno.

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