Su Pfas si indaga per disastro ambientale e la consigliera Guarda chiede luce sulle omissioni

Su Pfas si indaga per disastro ambientale e la consigliera Guarda chiede luce sulle omissioni

“Finalmente le indagini hanno preso la direzione che da tempo si attendeva ed in questa svolta i Carabinieri del Noe hanno avuto il grande merito di colmare ritardi e lacune che fino a questo momento non facevano vedere spiragli positivi per la vicenda Pfas”.
Il commento è della consigliera regionale Cristina Guarda (AMP), alla luce dell’annuncio, fatto dal procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri durante un incontro con le “mamme no Pfas”, circa l’apertura di indagini che dovranno fare luce sull’ipotesi di disastro ambientale legato alle sostanze perfluoro alchiliche scaricate nella falda e negli acquedotti che servono una vasta zona a cavallo tra le province di Vicenza, Verona e Padova.
L’esponente vicentina ricorda che “la recente legge sui reati ambientali prevede la punibilità non solo di chi si è reso autore materiale dell’inquinamento ma anche chi è responsabile di gravi omissioni. Mi auguro in questo senso che si raggiunga una verità definitiva anche riguardo le responsabilità dell’attuale amministrazione della Miteni. Va spazzato via ogni dubbio, il primo dei quali riguarda l’esistenza o meno di speculazioni economiche fatte sulla pelle dei cittadini e derivanti magari dall’acquisto a prezzo vantaggioso del sito produttivo. Speculazioni che se dovessero rivelarsi reali renderebbero inaccettabile l’impunità di chi le ha commesse”.

 

NELLA FOTO: la consigliera regionale veneta di AMP Cristina Guarda e il direttore Francesco Brasco in uan recente trasmissione radiofonica.

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