Venti di guerra soffiano sempre più forti e preoccupanti: l’ “Osservatorio Vicenza città UNESCO da smilitarizzare” sollecita l’incontro con il Prefetto Filippo Romano in merito ai frequenti “allerta terrorismo a livello Charlie” (rischio imminente di attacco terroristico), alla presenza di missili V-Shorad (a cortissimo raggio) nelle basi USA di Vicenza e alla necessità di implementare il piano di gestione dei rischi richiesto dall’UNESCO anche per i civili e per i monumenti dichiarati patrimonio dell’umanità. Aspetti questi ultimi ineludibili in un momento storico che a causa della presenza delle basi USA pone anche Vicenza bersaglio di possibili ritorsioni o attentati.
Nella lettera inviata al Prefetto a mezzo pec il 2 giugno 2025 i responsabili di trentasei realtà della società civile che formano la rete dell’Osservatorio (in allegato) ritengono infatti “le risposte sin qui ricevute dalle Istituzioni interpellate gravemente insufficienti a tranquillizzare la popolazione vicentina e, pertanto, rinnovano formalmente la richiesta di incontro già sottoposta il 17 gennaio e rimasta senza riscontro”.

Cinzia Bottene per l’A.N.P.I. richiama quanto detto dal presidente Mattarella in occasione della festa delle Repubblica del 2 giugno: “I Prefetti, nelle rilevanti funzioni loro affidate a tutela dell’interesse generale, della sicurezza e della coesione sociale, sono chiamati in prima persona a essere in ogni provincia motore dei processi di cooperazione istituzionale e qualificati artefici di dialogo e di mediazione, promuovendo in concreto i principi di imparzialità e buon andamento”.
“Sorprende pertanto ancor di più che il Prefetto di Vicenza finora non abbia accolto la richiesta di incontro che gli abbiamo sottoposto già dal 17 gennaio scorso – dichiara Giancarlo Puggioni segretario provinciale della CGIL di Vicenza – e pertanto siamo qui a rinnovare la richiesta. E’ un tema importante, non pretendiamo dal Prefetto risposte immediate, ma chiediamo che trasmetta al governo ed alle autorità preposte alla sicurezza dei cittadini ed alla tutela del patrimonio un riscontro, soprattutto ora che i venti di guerra sono reali. Noi – prosegue Puggioni – insieme con tante associazioni rappresentiamo una società civile che esiste, crede nel dialogo, nel confronto e soprattutto chiede trasparenza e informazioni, oltre che manifestare preoccupazione e disaccordo per la svolta militare nella gestione delle controversie internazionali. Il riarmo e la guerra – conclude Puggioni – non sono le soluzioni ma una follia alla quale si devono contrapporre scelte diplomatiche ed umanitarie orientate alla pace”.

Già ben prima di questa situazione di crisi internazionale, l’UNESCO ha chiesto ripetutamente allo Stato Parte l’adozione di un piano di gestione dei rischi: sia per il patrimonio monumentale che per i civili. L’Osservatorio intende perseverare nell’azione di sinergia con l’UNESCO e lo farà anche il prossimo 3 luglio in occasione dell’audizione del proprio portavoce al Comitato di Pilotaggio (Steering Commitee) del sito UNESCO “La città di Vicenza e le ville del Palladio nel Veneto”.
“Il 3 luglio – dichiara Giovanni Marangoni portavoce dell’Osservatorio – presenteremo un dettagliato dossier ai trentasette enti che hanno il compito istituzionale di governare e gestire il Sito documenti, petizioni e immagini a tutela del Sito Unesco. Ma anche richieste: due di sollecito ravvedimento operoso, una di pubblicazione di importanti documenti di progetto e una di presa di decisione da parte del Comitato di Pilotaggio”.
Ma ci sono anche altre novità. “Abbiamo recentemente attivato il numero 3784204775 – prosegue Marangoni – per raccogliere segnalazioni e immagini e filmati, da cittadini inerenti il transito di convogli militari con merci pericolose ed esplosivi, anche su percorsi stradali diversi da quelli segnalati dal Comitato di Pilotaggio all’UNESCO come è già accaduto il 15 gennaio scorso”.
Attraverso la chat Whatsapp con lo stesso numero l’Osservatorio seguirà anche l’evoluzione dell’Italia-America Friendship Festival in programma a Vicenza dal 12 al 14 settembre. “Considerato il clima d’amicizia evidenziato dagli autorevoli promotori del Festival – conclude Marangoni – perché non sensibilizzare i 15.000 statunitensi a Vicenza oltre che sul Palladio, padre dell’architettura USA, anche sulle cinque raccomandazioni date dall’UNESCO nel 2017 che riguardano i danni causati dalla costruzione della base USA Del Din?”.

La rete dell’Osservatorio Vicenza città UNESCO da smilitarizzare è formata da: Cristiani per la pace, Gruppo Presenza Longare, Pax Christi, ANPI provincia di Vicenza, Ass. Civiltà del Verde, Legambiente Vicenza, Movimento Nonviolento, M.I.R., Comitato Borgo Berga, Commissione Gustizia e Pace parr. S. Bortolo, Salaam i ragazzi dell’Ulivo, CGIL, Ass. giuristi democratici G. Cristofari, Quaderni Vicentini, Arci Servizio Civile, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Fornaci Rosse, Mediterranea Vicenza, Ass. NOI Ferrovieri, USB, Pastorale diocesana sociale e del lavoro della diocesi di Vicenza, Ass. Vampa Promaja, Circolo Arci Cosmos, Movimento Gocce di Giustizia, Scuola del lunedì don C. Gastaldello, Gruppo per la pace Montecchio M., Centro Sportivo Italiano (CSI Vicenza), Il Pomodoro APS, Il Pomodoro Impresa sociale, Comitato Pomari, Opera Re magi, G.I.T. di Banca Etica Vicenza, Comitato bretella Biron, Associazione Papa Giovanni XXIII°, Antersass-Pfasland