Vicenza, 23 luglio 2020 – All’inizio della settimana l’assessore alla casa del Comune di Vicenza ha annunciato la riqualificazione di una dozzina di appartamenti per il 2020 e di 16 appartamenti per il 2021 grazie anche ai fondi europei. Però le famiglie aventi diritto alla casa pubblica iscritte nella graduatoria comunale del capoluogo berico sono circa 800, un numero che si perpetua ogni anno, di bando in bando.
I segretari dei sindacati degli inquilini Mauro Marchi (SUNIA) e Fabio Dal Cortivo (SICET) ritengono che tale risposta non sia soddisfacente per la città. Vicenza infatti è un centro urbano ad alta densità abitativa.
Marchi e Dal Cortivo chiedono al Sindaco Francesco Rucco di fare da garante per l’istituzione di un tavolo comunale dedicato all’ERP. Non è chiaro infatti quante siano le case sfitte di proprietà del Comune e gestite da Amcps (AIM Valore città): l’assessore parla di 340 abitazioni, ma secondo stime sindacali sarebbero molte di più.
E poi in quali condizioni sono? Quante di queste abitazioni sono da ristrutturare totalmente e quante invece hanno bisogno solo di una mano di bianco o di cambiare gli interruttori dell’elettricità? SUNIA e SICET chiedono uno stato di fatto oggettivo per poter pianificare le ristrutturazioni in rapporto alle esigenze delle persone e delle famiglie in gravi difficoltà economiche.
I sindacati degli inquilini ritengono che con un tavolo aperto tra istituzioni (comune e assessorati alla casa e al sociale) e rappresentanze sindacali si possa condividere in modo propositivo una progettualità per il futuro quanto mai necessaria.
Per Marchi e Dal Cortivo serve un progetto condiviso di lungo respiro sull’Edilizia Residenzale Pubblica (edilizia popolare), altrimenti con poche decine di appartamenti messi a disposizione all’anno non si riuscirà mai a risolvere il problema.
Una situazione quella degli 800 aventi diritto che dall’inizio del 2021 potrebbe diventare drammatica a causa della crisi del Coronavirus che potrebbe portare ad un’emergenza abitativa molto più grave della presente.
Infatti molte famiglie iscritte al sindacato inquilini che sono in affitto sul mercato privato fanno fatica a pagare il canone mensile e spesso sono in ritardo di due o tre mesi: il rischio che scatti lo sfatto per morosità e molto vicino. Le esecuzioni sono sospese fino al 31 dicembre 2020, ma le udienze che possono portare allo sfratto si svolgono ugualmente.
E purtroppo già la città di Vicenza ha il triste primato regionale per sfratti per “morosità incolpevole”.