Gallio (Vicenza), 27 settembre 2020 – C’è grande soddisfazione nel giorno di chiusura del 31° corso Unità cinofile ricerca superficie, Ucrs, e Unità cinofile ricerca molecolare, Ucrm, del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che, dal 19 settembre ad oggi, ha visto 50 binomi, cane e conduttore, provenienti da tutta Italia mettersi alla prova per accedere al brevetto di Classe A (27 allievi) e Classe B (15 allievi), più 6 unità cinofile molecolari.
Classe A, suddivisa in “Puppy”, con i cuccioli da 3 a 6 mesi alla prima esperienza di addestramento, che hanno già manifestato propensione a questo tipo di attività; e poi con cani dai 6 ai 24 mesi sulle cui capacità operative, ricerca e motivazione si concentrano gli istruttori.
La Classe A si basa sulla formazione a partire dal cucciolo, con esercizi e preparazione propedeutica alla formazione operativa vera e propria che si ottiene l’anno successivo.
Poi la Classe B, con cani oltre 18 mesi dove il lavoro si sviluppa sull’interazione del binomio cane-conduttore rapportato agli scenari operativi.
Quattro gli ambiti di verifica predisposti: 1) gallerie e luoghi bui, tunnel bunker; 2) terreni articolati, frane, schianti, pietraie; 3) anfratti, sassi, grotte; 4) bosco.
Questi gli scenari scelti dove ambientare le simulazioni di interventi: Monte Corno e Camporossignolo a Lusiana, Turcio ad Asiago, Boscon e Cesuna a Roana, le Melette e Campomulo a Gallio.
Ogni binomio ha inoltre dovuto superare prove tecniche, come l’utilizzo del Gps, l’allestimento di ancoraggi e corde fisse, la capacità di movimentazione in tutti gli ambienti, le comunicazioni radio e con la base operativa, imbarchi, trasferimenti e sbarchi con l’elicottero, mezzo di Elitellina messo a disposizione dalla Protezione civile della Regione Veneto, convenzionata con il Soccorso alpino e speleologico Veneto.
L’iter formativo preparatorio è stato completato dagli allievi mediante lezioni in videoconferenza e momento pratici nei diversi poli nazionali.
A Gallio sono state approfondite inoltre la parte veterinaria (primo soccorso sul cane e conoscenze della capacità olfattiva) e la gestione della responsabilità legale legata agli interventi.
Presenti infine 11 aspiranti tecnici unità cinofile, una nuova figura di supporto agli istruttori nazionali nelle regioni di appartenenza.
DICHIARAZIONI RESPONSABILI CNSAS E FORMAZIONE
“Per consolidata tradizione i corsi si svolgono in diversi luoghi dell’arco alpino – ha affermato Adriano Favre, responsabile tecnico nazionale delle sette scuole del Cnsas – . Per la prima volta siamo in Veneto, sull’Altopiano dei Sette Comuni, territorio che si è prestato molto bene alle necessità addestrative e, a dispetto di quello che può apparire, per niente banale per tutte le insidie che si celano all’interno dei boschi”.
“Il corso è stato caratterizzato da elevati contenuti tecnici – continua Favre – : un plauso per il grande impegno profuso, ricordando che dura 365 giorni all’anno. Un grazie particolare al Servizio regionale Veneto, alle autorità locali, per l’accoglienza e il supporto. Ipotizziamo già di tornare sull’Altopiano il prossimo anno per la 32a edizione”.
“Questa prima volta in Veneto è andata benissimo – ha invece affermato Christian Giudice, responsabile 31° corso Ucrs – Ucrm – , e grazie all’appoggio del Soccorso alpino e speleologico Veneto sia per la logistica, che per l’impiego dei volontari a supporto, nonostante ci sia stato in contemporanea un intervento lungo e difficile, la ricerca a Rotzo, dove abbiamo potuto a nostra volta dare un contributo alla Delegazione, inviando diverse unità cinofile operative.”
“Per quanto riguarda le verifiche – ha proseguito Giudice – , il corso è stato assai intenso, sviluppato su più campi, compresi quello tecnico e legale, e ha dimostrato che la formazione sviluppata a livello nazionale ha raggiunto alti livelli, grazie all’impegno dimostrato dai conduttori nei vari poli nazionali”.
“Siamo orgogliosi che abbiano chiesto al nostro Servizio di ripetere l’evento il prossimo anno, onorati di avere ospitato i binomi che da oggi diventeranno operativi e metteranno a disposizione le loro competenze nelle loro regioni e pronti per la prossima edizione”. Lo ha affermato Rodolfo Selenati, presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto, che ha aggiunto: “L’unico cruccio è stato l’evento ancora purtroppo irrisolto della ricerca a Rotzo, accaduto negli stessi giorni; per cui abbiamo messo a disposizione tutte le nostre forze”.
“Il corso è andato molto bene – ha concluso Selenati – . Ringraziamo i nostri soccorritori che si sono prestati come figuranti, il Comune di Gallio e il Soccorso alpino di Asiago per l’organizzazione e i numerosi sponsor che hanno supportato l’evento”.
(fonte: CNSAS Veneto)
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