Scuole chiuse in Veneto fino al 31 gennaio – Sbrollini (Iv) “Inaccettabile!”

Scuole chiuse in Veneto fino al 31 gennaio – Sbrollini (Iv) “Inaccettabile!”

Vicenza, 18 gennaio 2021 – “Vedere le scuole chiuse fino alla fine del mese di gennaio in Veneto è un fatto inaccettabile. Comprendo bene le ragioni dei genitori che hanno deciso di ricorrere al Tar contro la Dad. Si sconta l’impreparazione sui trasporti, non certo l’ organizzazione interna delle scuole superiori e delle famiglie. Vacciniamo gli insegnanti e facciamo controlli opportuni agli studenti. Il danno che stiamo infliggendo ai ragazzi è troppo pesante”. Così la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini.

“Il continuo palleggio tra Regione Veneto e Ministeri ha portato a questo risultato. La scuola anche in Veneto è vista come una qualsiasi altra attività, che sconta il fatto di non produrre reddito e quindi, secondo una certa mentalità, può aspettare. Una visione miope, che non considera gli effetti a lungo termine della Dad. La scuola non è solo didattica, è inclusione sociale e crescita emozionale, ambiti che la didattica a distanza non può certo colmare” conclude

Scuola: Sbrollini (IV), inaccettabile chiusura fino a fine mese

“Vedere le scuole chiuse fino alla fine del mese di gennaio in Veneto è un fatto inaccettabile. Comprendo bene le ragioni dei genitori che hanno deciso di ricorrere al Tar contro la Dad. Si sconta l’impreparazione sui trasporti, non certo l’ organizzazione interna delle scuole superiori e delle famiglie. Vacciniamo gli insegnanti e facciamo controlli opportuni agli studenti. Il danno che stiamo infliggendo ai ragazzi è troppo pesante”. Così la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini.

“Il continuo palleggio tra Regione Veneto e Ministeri ha portato a questo risultato. La scuola anche in Veneto è vista come una qualsiasi altra attività, che sconta il fatto di non produrre reddito e quindi, secondo una certa mentalità, può aspettare. Una visione miope, che non considera gli effetti a lungo termine della Dad. La scuola non è solo didattica, è inclusione sociale e crescita emozionale, ambiti che la didattica a distanza non può certo colmare”, conclude Sbrollini.

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