Venezia, 18 gennaio 2021 – “Alcuni comitati hanno presentato ricorso al Tar del Veneto per la riapertura delle scuole superiori. Oggi il presidente Zaia ha fatto sapere che non ritirerà l’ordinanza: di conseguenza le secondarie di secondo grado rimarranno chiuse, in presenza, almeno fino al 31 gennaio. La vita sociale dei nostri adolescenti è stata azzerata, e nessuno sembra curarsene”.
Il Portavoce delle opposizioni in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, precisa inoltre che “il rapporto fra apertura delle classi e aumento dei contagi non è scientificamente dimostrato. Peraltro, non più tardi di qualche ora fa, il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Agostino Miozzo, ha dichiarato che esistono tutte le condizioni per un rientro in classe nelle zone gialle e arancioni”.
“I ragazzi – ribadisce Lorenzoni – non sono dei potenziali vettori del Covid, come qualcuno li ha dipinti. Sono stati isolati al fine di contenere i contagi: la stragrande maggioranza di loro ha dimostrato un grande senso di responsabilità in tal senso. Tuttavia, la Regione, oltre a un provvedimento che di fatto li ha privati di un servizio-bene essenziale qual è l’istruzione, non ha predisposto un piano ad hoc loro dedicato. Dall’inizio della pandemia nessuno, di fatto, ha pensato alle ragazze e ai ragazzi. E invece, anche la politica regionale è chiamata a interrogarsi su come rispondere alle loro necessità, al bisogno innato di socialità che si ha a quell’età”.
“Occorre – conclude Lorenzoni – creare degli spazi di ascolto dove i giovani abbiano la possibilità di depositare le difficoltà derivanti dal momento storico che stiamo attraversando. Hanno la necessità di sentirsi ascoltati, di realizzare che qualcuno ha davvero a cuore i dubbi che si portano dentro, così come i sogni e desideri”.
(fonte: ARV)