Dichiarazione dell’on. Daniela Sbrollini (PD): “Il gruppo consiliare “SiamoVeneto” ha elaborato una campagna informativa contro il gioco d’azzardo di pessimo gusto. Trovo gravissimo il volantino fatto circolare sul web ed in forma cartacea in cui si definisce lo stato come “pusher”. La campagna è stata finanziata con soldi pubblici dei cittadini veneti ed è l”ennesimo esempio di una politica che sa solo gridare senza avere la responsabilità di governare la cosa pubblica e che strumentalizza i problemi al solo scopo di lucrare consenso.
L’immagine diffusa ovunque, di pessimo gusto, mostra una siringa con scritto a caratteri cubitali “drogati con moderazione”. La politica invece sta facendo tanto contro la ludopatia, tanto sta facendo il Parlamento in questa legislatura come nella scorsa e un gran lavoro lo stanno facendo anche le amministrazioni locali, quella di Vicenza in particolare se ne è occupata molto, dando regole severissime contro il proliferare delle sale giochi.
Il Sottosegretario all’ economia Pier Paolo Baretta ha recentemente confermato il provvedimento che prevede la riduzione rispetto alle 400 mila attuali macchinette, l’obiettivo è quello di rimuovere tutte le macchinette dai bar e dalle tabaccherie, e concentrarle solo ed esclusivamente in sale specializzate.
La legge di stabilità 2016 ha istituito presso il Ministero della salute il Fondo per il gioco d’azzardo patologico-GAP, per la dotazione del fondo è già autorizzata la spesa di 50 milioni di euro annui.
Va mantenuto in vita il mercato che però dev’essere severamente controllato e regolamentato. Se così non fosse, con certezza e in poco tempo, vi sarebbe un aumento esponenziale del gioco d’azzardo illegale, gestito da organizzazioni criminali o mafiose senza alcun controllo ed incasso da parte dello Stato, che si vedrebbe solo addebitare a suo carico enormi costi sociali.
Non si può vietare completamente il gioco, bisogna prevenire e limitare i fattori di rischio che portano alla ludopatia , si deve cominciare dal togliere il gioco d’azzardo dai luoghi della quotidianità e bisogna fare in modo che i giovani stiano lontani dalle sale gioco e dalle scommesse. Bisogna offrire ai ragazzi altre accattivanti possibilità di svago e di ritrovo prevenendo pericolose deviazioni sociali, lo si può fare ad esempio attraverso l’attivazione di percorsi educativi, culturali o sportivi in collaborazione con le scuole e con le famiglie.”