Le rievocazioni storiche sono un prodotto turistico

Da sinistra: Polci, Andreoli, De Grogorio e Stival.

Da sinistra: Polci, Andreoli, De Grogorio e Stival.

Piazzola sul Brenta (Padova) – Fare delle rievocazioni storiche venete non solo un mezzo per far conoscere la propria storia, ma anche un volano turistico ed economico da esportare nel resto d’Italia. Questa è la sfida lanciata nel corso della Seconda giornata regionale delle Rievocazioni storiche, svoltasi oggi in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova). L’iniziativa, realizzata dall’Associazione Veneto Storico con il sostegno della Regione del Veneto, ha visto intervenire il sindaco di Piazzola, Enrico Alfonso Michele Zin, per un breve saluto, l’assessore regionale all’Identità veneta Daniele Stival, il direttore del dipartimento Cultura della Regione del Veneto Maria Teresa De Gregorio, il presidente del Consorzio europeo rievocazioni storiche Massimo Andreoli, il direttore artistico del festival internazionale “Francigena Collective Project” Sandro Polci, e il presidente della Confederazione europea dei giochi storici Danilo Marfisi. Assente, per impegni di lavoro a Roma, l’onorevole Ermete Realacci, primo firmatario della proposta di Legge n.66, intitolata “Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle manifestazioni, dei cortei in costume, delle rievocazioni e dei giochi storici” e presentata alla Camera il 15 marzo 2013.

Il pubblico nella sala delle conchiglie

Il pubblico nella sala delle conchiglie

Il Veneto è la seconda Regione italiana, su un totale di quattro, ad aver legiferato in materia di rievocazioni storiche, dopo l’Umbria e prima di Toscana e Abruzzo – ha sottolineato in apertura Maria Teresa De Gregorio –. E con la legge del 2010 è stato istituto il Registro delle Manifestazioni di rievocazione Storica e Palii che, ad oggi, ne accoglie 40. Nella scelta si valuta che vengano salvaguardate l’attinenza e la correttezza storica. La nostra Regione è trainante in questo settore, quindi dovrebbe porsi come capofila a livello nazionale per prevedere una legge”.

La legge n. 22 del 2010 – ha ripreso l’assessore Stival – è stata fortemente voluta dalla Regione del Veneto per introdurre disciplina e organicità nel variegato mondo delle rievocazioni storiche. Queste ultime sono l’esito dell’interesse e della passione che i veneti hanno verso la propria identità e il proprio passato, nonché della ricerca e valorizzazione delle proprie radici. Ma tali manifestazioni in realtà parlano anche del nostro presente. Sono un modo bello per farsi conoscere e far conoscere uno scorcio del nostro cammino. Non solo. Sono un contributo alla partecipazione della storia che si fa presente, che evidenzia come eravamo e da dove veniamo, a beneficio dei visitatori (siamo la prima regione turistica d’Italia) e dei più giovani. Ecco perché siamo orgogliosi di aver dato vita a questo mondo. Oggi sarebbe stata significativa la presenza dell’onorevole Realacci. Avrebbe potuto apprezzare la legge veneta, la quale potrebbe diventare riferimento per altre realtà regionali che volessero affiancarsi a questo mondo così importante dal punto di vista culturale”.

La sala delle conchiglie in villa Contarini di Piazzola sul Brenta.

La sala delle conchiglie in villa Contarini di Piazzola sul Brenta.

Le rievocazioni storiche non hanno solo un valore socio-culturale. Lo ha tenuto a precisare il presidente del Consorzio europeo rievocazioni storiche, Massimo Andreoli, invitando le associazioni rievocative a fare un passo oltre. “Bisogna ragionare da ‘impresa’ ed entrare nei sistemi turistici – ha osservato –. Non è negativo pensare alla manifestazioni storiche come ad un prodotto turistico. Esse possono diventare un volano di crescita da presentare a chi viene da fuori. Ne è un esempio la Via Querinissima, riguardante il viaggio che PietroQuerini fece in Norvegia nel 1431 da dove importò lo stoccafisso. C’è la possibilità ch’essa diventi un prodotto turistico del XV secolo, cioè un ‘Itinerario culturale’ del Consiglio d’Europa. Quindi si promuoveranno dei pacchetti di iniziative in cui ciascuno dei 13 Paesi europei attraversati da Querini presenterà se stesso nell’ambito mercantile del XV secolo”.

Un esempio di rievocazione storica internazionale lo ha offerto concretamente Sandro Polci, direttore artistico del festival “Francigena Collective Project”. Questi ha evidenziato come siano state federate delle sensibilità locali che credono nelle stesse cose. “C’è una volontà fortissima di appartenenza. Non abbiamo offerto soldi – ha affermato –. Per renderci riconoscibili e attrattivi offriamo un’emozione, non un posto dove dormire o mangiare. Questo viene dopo”.

Seduti da sinistra: Andreoli, De Gregorio, Stival, Polci e Marfisi

Seduti da sinistra: Andreoli, De Gregorio, Stival, Polci e Marfisi

A ribadire l’importanza dell’aspetto turistico delle rievocazioni storiche ci ha pensato, infine, il neopresidente della Confederazione europea dei giochi storici, Danilo Marfisi. “Il turismo non è un inquinante per queste manifestazioni, ma la linfa – ha dichiarato –. Le rievocazioni non sono un esercizio narcisistico, ma una concreta possibilità di sviluppo economico e turistico. In tutto ciò conta la qualità dei rievocatori e delle rievocazioni, e la gestione dei finanziamenti. Da questo punto di vista si deve lavorare di più e meglio perché si nota una scarsa professionalizzazione di chi si approccia alle risorse. E poi bisogna valorizzare a 360 gradi il territorio: oggi lo stiamo facendo male. Ogni regione promuove il proprio brand, in realtà ci dovrebbe essere un ministero del turismo a coordinare”.

A conclusione del convegno sono state presentate le esperienze di altre due regioni, Emilia Romagna e Puglia, e sono stati consegnati gli attestati alle associazioni che di recente sono entrate a fare parte del Registro veneto delle manifestazioni di interesse locale: la Pro loco di Canaro per il Palio di Canaro; il Gruppo folcloristico di Revine Lago per la Musada; la Pro loco di Revine Lago per il Presepe vivente del 1934; Camisano vicentino per il Palio delle contrade.

La mattinata è terminata con un buffet in stile medievale proposto dall’Associazione culturale Palio Arcella di Padova. Presente anche la Schola Tamburi Storici di Conegliano. Nel pomeriggio l’associazione Veneto Storico si è riunita per l’assemblea annuale.

 

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