Treviso, 30 novembre 2020 – Ieri è morto all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso l’ex deputato europeo ed ex assessore e consigliere regionale Remo Sernagiotto. Fatali sono stati i gravissimi danni cerebrali causati da un’ipossia conseguente all’arresto cardiaco che lo aveva colpito una settimana fa.
Sernagiotto, 65 anni, ex assessore regionale alle politiche sociali del Veneto del Pdl dal 2010 al 2014 (precedentemente capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia nell’ultima legislatura del Presidente Galan) ed ex parlamentare europeo eletto nel 2014, si era ripresentato nuovamente alle elezioni europee nel 2019 per la lista di Fratelli d’Italia, senza essere eletto.
LO SCANDALO DI CA’ DELLA ROBINIA
Nel 2019 Remo Sernagiotto venne rinviato a giudizio per truffa (il procedimento è ancora in corso) per il presunto scandalo di Ca’ della Robinia assieme ad altri quattro imputati, tra questi degli ex funzionari della Regione.
Di fatto una cooperativa, nata dal nulla nel luglio 2011, qualche giorno dopo partecipa ad un bando regionale e arriva seconda in graduatoria 8su un’ottantina di realtà concorrenti del privato sociale) per beneficiare di 3 milioni e 400 mila euro di finanziamento. Buono il fine sulla carta della cooperativa: trasformare l’ex Disco Palace di Nervesa (Treviso) in una attività di ristorazione e una fattoria didattica dove lavorano 16 persone disabili. E invece diventò una birreria!
L’EPISODIO DELLA P38 SPECIAL A PALAZZO FERRO FINI
Sette anni fa l’episodio controverso della pistola in Consiglio regionale del Veneto. Sernagiotto dichiarò di girare da 30 anni con una P38 special sotto la giacca per difesa personale, anche se non l’aveva mai utilizzata. Gli fu vietato esplicitamente di entrare a palazzo Ferro Fini armato. Il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato emanò una norma per evitare presenze armate (esclusi gli uomini della sicurezza) all’interno dei palazzi della politica veneta.
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