Belluno, 12 settembre 2022 – «Apprendiamo dalla stampa locale che il Commissario Sant’Andrea intende procedere alla parziale demolizione della vecchia pista da bob Eugenio Monti entro la fine del 2022. E’ infatti fiducioso che l’iter per l’approvazione del progetto definitivo seguirà i tempi previsti e che la nuova pista potrà essere costruita in tempo per i giochi del 2026, cioè entro il dicembre 2024». E’ l’apertura della nota del coordinamento delle associazioni ambientaliste dell’area dolomitica “PerAltreStrade” (www.peraltrestrade.it) diffuso oggi.
DEMOLIRE L’ESISTENTE E’ SOLO UN AZZARDO E PORTERA’ UN DANNO ECONOMICO E AMBIENTALE
«A nostro parere – scrivono dal comitato unico rivolgendosi alle affermazioni del Commissario – sta facendo i conti senza l’oste, e rischia grosso».
«Infatti, procedere alla demolizione della vecchia pista prima di avere in mano le approvazioni necessarie per costruire quella nuova può sembrare una mossa “astuta”, in realtà costituisce un azzardo – continuano -. Nell’aprile scorso, il progetto Deyle stimava una spesa di ben più di un milione e mezzo di euro per la demolizione».
«Se per un qualche motivo, non ultimo la crescente ostilità all’opera che sta montando nella popolazione locale, la politica e gli Enti preposti si orientassero verso scelte diverse, questa spesa sarebbe un vero e proprio spreco di denaro pubblico».
IL PUNTO DI VISTA DEGLI AMBIENTALISTI DELLE DOLOMITI
Le Associazioni ambientaliste sostengono che qualora si decidesse di spostare le gare nella pista di Igls-Innsbruck, l’area della ex pista Monti potrebbe essere rinaturalizzata con un progetto ad hoc che tenga conto del lavoro di paziente ricostituzione che la natura sta già operando per conto proprio.
In quest’ottica, la demolizione della pista potrebbe essere non solo costosa ed inutile, ma anche pregiudizievole.
Contrariamente a quel che si vuole fare credere, infatti, i soli lavori di smantellamento in quell’area, anche se eseguiti con la tecnica della demolizione selettiva, l’unica peraltro ammissibile, sarebbero estremamente impattanti.
Le conclusioni di Peraltrestrade.it: «Al di là della discussione tecnica e delle connesse procedure, resta evidente che il problema di fondo è politico. Sposando a tutti i costi la scelta di effettuare le gare di scivolamento a Cortina, il Presidente Zaia si è molto esposto, e oggi è difficile per lui fare un passo INDIETRO. In realtà si tratterebbe di fare un passo AVANTI, prendendo atto dell’evidente insostenibilità ambientale ed economica del progetto».
(fonte: PerAltreStrade.it)