Vicenza, 4 novembre 2022 – «Un Pd che si prenda cura. Determinato, ricco di idee, consapevole, coraggioso, garantista e concreto. Che abbia visione del futuro e sappia guardare lontano con lungimirante, parlando un linguaggio semplice. Veloce». Questa è la descrizione del nuovo Pd che vorrebbero i Guzzo, la famiglia di Camisano Vicentino protagonista della seconda puntata di “Pane e Politica – un sindaco a cena dalle famiglie italiane”, il giro nella “provincia italiana” del coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci. La politica di prossimità, quella della porta accanto e dell’ascolto, al centro della cena condivisa seguita da migliaia di utenti.
La chiacchierata a casa Guzzo
Una chiacchierata ricca e stimolante, all’interno della quale sono emerse diverse problematiche e tematiche che per il Pd dovrebbero essere centrali. «Si parla poco degli anziani e della cura delle persone: manca un sostegno in questi percorsi», ancora «il diritto alla salute per tutti: tempi d’attesa troppo lunghi per la sanità pubblica e mancanza di medici». Sulla questione ambientale «purtroppo ci sono molte idee, ma confuse». Poi le pari opportunità e l’istruzione, «un sistema macchinoso». Inclusione e disagio giovanile e psichiatrico «che si è accentuato con il Covid. Non c’è sostegno. Una mancanza che in base è sopperita dagli insegnanti, ma non può bastare. Occorrerebbe pensare al servizio di psicologo di base». L’impatto del costo energetico sulle attività commerciali «in questi mesi le bollette sono triplicate, ora speriamo di vedere un piccolo spiraglio di luce. Ora occhi all’inflazione».
Poi quello che ha pesato sulla sconfitta del Pd? Tra le altre cose «Serve comunicare all’elettore un messaggio importante, con una leadership». Cos’è mancato negli anni di governo? «In tutti questi anni non avevamo una bandiera e non siamo riusciti a comunicare il programma». Poi il tema del riscatto sociale, del lavoro e della povertà ereditata: «Il Pd dovrebbe riuscire ad incrociare domanda e offerta per aiutare chi non ha lavoro». Come spiega Ricci «la povertà ereditata rappresenta il 60%, la sinistra deve far ripartire l’ascensore sociale e dare possibilità ai giovani, partendo dalla scuola che rappresenta l’anima della società».
Le domande da casa
Tra le domande da casa quella sul bilancio delle prime settimane di Governo Meloni: «Siamo all’elenco dei problemi e delle persone incontrate. Gli italiani aspettano aiuti concreti – risponde Ricci –. In questo modo famiglie, imprese e comuni non riescono ad andare avanti. Noi dobbiamo fare opposizione costante, in grado di essere una solida alternativa». Il reintegro dei medici no-vax? «Un messaggio diseducativo». Un commento sulla flat tax? «Penso che non la faranno mai perché incostituzionale. È una riforma che aumenta le disuguaglianze. I soldi devono essere messi per il caro energia, per diminuire le tasse sul lavoro e aumentare potere d’acquisto dei lavoratori».
Infine, «ringrazio la famiglia Guzzo per l’ospitalità, Angelo e Nina. Una bellissima tavolata di amici e parenti, persone interessanti e impegnate. Grazie anche ad Achille Variati per l’organizzazione, purtroppo non ha potuto essere presente con noi, ma come sempre ha saputo essere un’ottima guida».
La diretta della cena a casa Guzzo è visibile sulla pagina Facebook Matteo Ricci.