Finirà sotto scorta? Solidarietà da Giancarlo Marinelli all’Olimpico
Vicenza, 11 giugno 2020 – Alla fine della conferenza stampa/spettacolo di presentazione del ciclo di spettacoli classici all’Olimpico previsti per settembre e ottobre prossimi (un ottimo programma), il direttore artistico Giancarlo Marinelli nei saluti ha espresso solidarietà verso l’assessore Silvio Giovine che nelle ultime ore sarebbe stato minacciato di morte.

Dopo la ratifica avvenuta martedì sera del regolamento per il COSAP (Canone di occupazione degli spazi pubblici) con l’abolizione della clausola antifascista introdotta dall’amministrazione Variati, ne sono successe di tutti i colori, fino ai post con le minacce di morte, più o meno velate. Per fortuna solo sui social. Ma è bastato: questa mattina dalla Questura di Vicenza funzionari solerti hanno chiamato lo stesso assessore (come lui stesso ci ha raccontato a margine della conferenza al Teatro Olimpico), preoccupati per quello che veniva scritto sui socialnetwork sulla vicenda e per le minacce di morte dirette alla sua persona. Da qui le denunce verso i profili che avrebbero depositato quei post.
Tre in particolare i soggetti virtuali (al loro nome corrisponderà una persona reale?) che rileviamo sul profilo dell’assessore: Riccardo Natanni che scrive “bello fare i fascistelli in uno stato democratico, vero? Ma ricordate che l’ultima volta è finita così …” e viene riportata la foto dei cadaveri dei gerarchi fascisti appesi a testa in giù a piazzale Loreto negli ultimi giorni di guerra civile. Infierisce Francesco Colaianni che aggiunge “A Piazzale Loreto c’è sempre posto” (sembra che abbia allegato il post precedente di Natanni ma questi post sono ritagliati e ripostati dall’assessore); e infine Marty Mollar che prende la foto di Giovine che esulta dopo il voto di martedì sera, la pubblica rovesciata e quindi e scrive: “Tieni, l’ho messa a posto”. Della serie adesso sei a testa in giù come a piazzale Loreto i gerarchi 77 anni fa.



Scrive SILVIO GIOVINE sul suo profilo personale riportando questi post (ancora ieri pomeriggio):
“IL PARADOSSO DEI SEDICENTI CUSTODI DELLA COSTITUZIONE CHE RIFIUTANO IL VOTO DEMOCRATICO MINACCIANDO VIOLENZA E MORTE
Citano la Costituzione, si ammantano di democrazia e cianciano di libertà e poi insultano e minacciano chi si discosta dal loro pensiero unico, fatto di odio e rancore. Purtroppo nel loro anacronismo gli antifascisti non si smentiscono mai. Li vediamo nelle piazze quando a volto coperto assaltano le Forze dell’ordine, li vediamo nei social quando ripropongono le violente immagini di Piazzale Loreto, mettendo a testa in giù il nemico virtuale di turno e questa volta è toccato a me. Io sono nato nel 1983, ben 38 anni dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, e ho sempre pensato che quei fatti andassero consegnati alla storia come tali.
Nella mia militanza giovanile e nel mio impegno civico da assessore di Vicenza mi sono sempre fatto portatore di un messaggio chiaro, trasparente e univoco, composto da due parole: pacificazione nazionale, per lasciare in pace i morti e per dare pari dignità a chi a vent’anni si è trovato a fare una scelta di campo, da una parte o dall’altra, in una fase storica conclusa da più di 75 anni.
Siamo nel 2020 e spiace constatare che per alcuni quella guerra civile ancora non si è conclusa…
Con questi esempi dei messaggi che mi stanno arrivando, PASSO E CHIUDO. Che mentre questa gente è ossessionata da schemi che non esistono più, io devo pensare al bene della mia città”.
PER VERIFICA – A noi di Lineanews.it piacerebbe vedere se vi possano essere delle analogie realizzative tra questi post e quello fake per il quale ieri il consigliere di centrosinistra Raffaele Colombara ha dato mandato all’avvocato di sporgere denuncia e che aveva suscitato anche veementi dichiarazioni del Sindaco contro lo stesso Colombara (poi ritirate). Ma ci basterebbe che la verifica “grafica e realizzativa” la facessero in Questura. Speriamo che in giro non vi sia qualche “agitatore” della rete che ha il fine di esasperare gli animi!