Venezia, 13 settembre 2022 – «Ancora una volta gli interessi di una esigua minoranza come quella dei cacciatori ha vinto sul dovere costituzionale di tutela della fauna selvatica. Dall’assessore Corazzari sono infatti arrivate in aula parole che minimizzano gli effetti devastanti della siccità sulla fauna selvatica, che grazie ad una recente riforma sostenuta fortemente dal Partito Democratico oggi è tutelata dalla Costituzione Italiana».
A dirlo il consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, alla luce della risposta ad una sua interrogazione, sottoscritta anche dal collega Arturo Lorenzoni (Misto), che rilanciava le richieste delle associazioni di tutela degli animali selvatici ENPA, LAC, LAV, LIPU, WWF Italia, Legambiente circa una sospensione della stagione venatoria o, in alternativa, la revoca dell’apertura anticipata all’1 settembre, prevista dalla legge nazionale al 25 settembre.
«Dopo lunghi mesi di clima impazzito, di siccità, di fiumi senz’acqua, di agricoltura in ginocchio, di scarsità di alimentazione naturale, era doveroso assumere misure di protezione. Invece – sottolineano Zanoni e Lorenzoni – questa Giunta ha concesso esattamente il contrario, aprendo addirittura la stagione di caccia in preapertura già l’1 settembre anche a specie rare come la Tortora selvatica o al Colombaccio che ancora ha i piccoli al nido».
Secondo Zanoni «si doveva almeno raggiungere una mediazione tra gli interessi di chi va a caccia e le esigenze di tutela della fauna selvatica previste da direttive dell’UE e dalla Costituzione italiana. Ma, a dispetto delle belle parole di facciata, di richiamo ad una sensibilità ambientale, da questo governo veneto è arrivata una pugnalata vergognosa non solo agli animali selvatici ma a tutti i cittadini che credono nella legalità e hanno a cuore le sorti della biodiversità del Veneto”»