Venezia Mestre, 2 novembre 2021 – Era il 2017, si discuteva della chiusura del sito Diesel (marchio del gruppo Otb) di Limena (Padova) e del licenziamento di oltre 100 lavoratori. Era il 2017 e il modello, che sembrava non consentire alternative, era quello degli appalti affidati ad operatori logistici inaffidabili, che imponevano subappalti attraverso consorzi e cooperative. Era il 2017 e, nella lunga e dura vertenza che vedeva il sindacato portare la discussione prima al tavolo della Regione Veneto e successivamente arrivare fino al Ministero del lavoro, pretendendo di non discutere di licenziamenti ma, piuttosto, di mettere in discussione quel modello sciagurato di gestione della logistica.
NEL 2017 UN MODELLO PER LA LOGISTICA CHE NON FUNZIONAVA
Era il 2017, i tavoli regionali e Ministeriali permettevano al sindacato di aprire una nuova interlocuzione e strappare, dopo un’estenuante trattativa, l’impegno di Otb a modificare il modello organizzativo interno e a spostare l’asse del confronto dai licenziamenti a una nuova organizzazione della logistica. Due anni dopo, nel 2019, questo impegno di Otb si traduce in fatti concreti e, in un confronto serrato con il sindacato confederale, viene sperimentato il primo cantiere Diesel Veneto a gestione diretta a Marostica. Il modello funziona, dando ragione alle richieste dei lavoratori, e due anni dopo, nel 2021, la Filt Cgil si trova nuovamente a discutere il processo organizzativo degli altri tre stabilimenti Diesel veneti. Saranno lunghi mesi di trattative, tra avanzamenti e momenti di arresto, per arrivare finalmente, a ottobre scorso, a un accordo sottoscritto, ancora una volta, in Regione Veneto, davanti all’assessore al lavoro Elena Donazzan.
UN RISULTATO STORICO
Il risultato è storico: dei tre cantieri Veneti di Diesel, due verranno gestiti in maniera diretta dall’azienda. Solo un magazzino manterrà una gestione con appalto, riducendo però in maniera straordinaria la filiera: in questa realtà infatti Otb decide di tenere per sé il core businnes della logistica, assumendo in maniera diretta i lavoratori impegnati in tali mansioni, mentre la gestione del magazzino viene affidata a una società (e non più a cooperative o a multinazionali) con cui rafforzare il proprio rapporto, investendo in maniera significativa per garantire la svolta organizzativa richiesta dal sindacato.
L’ACCORDO SOTTOSCRITTO IL 21 OTTOBRE IN REGIONE VENETO
L’accordo, sottoscritto il 21 ottobre in Regione, fissa un punto di svolta nel mondo della logistica del Veneto, in linea con il protocollo sottoscritto, pochi giorni dopo, da Cgil Cisl e UIl con l’Assessore Donazzan per la legalità in questo settore. Legalità e rispetto dei diritti tornano finalmente al centro e rientrano nei posti di lavoro. In Diesel è così, a dimostrazione di come le aziende siano spesso più sensibili e attente al tema delle loro stesse associazioni di categoria. La linea è tracciata ma il percorso non si chiude a ottobre: nell’accordo sottoscritto infatti le parti si impegnano a monitorare l’andamento del processo nei prossimi tre anni, rafforzando il concetto di filiera e di lavoro diretto.
LA STORIA: DALLE COOP SPURIE ALLE ASSUNZIONI
E ora qualche numero di questa lunga storia: 300 i lavoratori coinvolti nel processo di “internalizzazione” e riduzione della filiera; 3650 giorni che hanno visto Otb affidarsi a multinazionali nella gestione della logistica (Ceva logistics e Dhl supply chain). Multinazionali che hanno visto l’intervento della magistratura (con i relativi problemi); 15 le società (13 delle quali coop spurie) che hanno operato in subappalto nel corso degli ultimi 10 anni, con una durata media inferiore addirittura ai 12 mesi, 4 gli anni di lavoro intenso delle Organizzazioni sindacali per superare questo modello organizzativo della logistica, per lasciarlo definitivamente alle spalle, per scrivere una nuova pagina sul futuro del settore e per il Veneto.
IL VENETO APRIPISTA DI UN NUOVO MODELLO
“La nostra Regione – dichiara Romeo Barutta, della segreteria Filt Cgil Veneto – è ancora una volta apripista nel settore. Le maggiori vertenze e gli accordi più importanti del 2021, anno della ripresa economica del Paese, sono quelli che interessano il mondo della logistica (tra tutte si pensi alle internalizzazioni in Fedex e Dhl), segnando delle pagine di avanzamento strategico della discussione. Se è vero, come è vero, che la logistica rappresenta in maniera sempre più decisa il core businness delle aziende, allora anche il lavoro della logistica va rivisto: lasciamoci definitivamente alle spalle le discussioni sul lavoro “povero”, su carichi e scarichi dei facchini. La vera sfida del futuro, e le recenti vicende lo hanno chiarito, è promuovere un lavoro sempre più qualificato e strategico, ricco di professionalità e di competenze, di un lavoro capace di creare un valore aggiunto, di un lavoro qualificato e dignitoso“.