Sul clima il G20 ha deluso: così saremo tutti morti!

Sul clima il G20 ha deluso: così saremo tutti morti!

Vicenza, 2 novembre 2021 – Ospitiamo Francesco Celotto con una riflessione sul riscaldamento globale legata alle conclusioni del G20 che si è svolto in Italia. Servono evidentemente misure drastiche per il futuro del pianeta e per lasciare alle nuove e prossime generazioni una terra pulita e vivibile. Altrimenti non resta che investire sui viaggi spaziali e sulla terraformazione di altri pianeti di altri sistemi solari.

Egregio direttore,
da cittadino che osserva con attenzione la realtà che mi circonda non posso non essere deluso dalle decisioni prese dal recente incontro del G20, soprattutto in merito al tema del clima.

Il bla bla bla , come dice anche Greta, e davvero assordante.Tante chiacchiere, tanti allarmismi per poi decidere si di limitare l aumento della temperatura a 1,5 gradi ma ridurre a zero le emissioni  di carbone genericamente entro metà secolo.Che vuol dire in concreto metà secolo? 2050 , 2060 o oltre?

La Cina e la Russia hanno già da tempo dichiarato che saranno ad emissioni zero entro il 2060 , la India addirittura entro il 2070. Il mondo libero e sviluppato non puo sottostare al diktat di dittature che se ne fregano dell ambiente.L impegno preso dal g20 per ridurre le emissioni e assolutamente insufficiente perché troppo ritardato nel tempo. Già nel 2030 avremo dovuto iniziare a ridurre drasticamente le emissioni per tentare di limitare l aumento delle temperature .

Qui invece si parla addirittura del 206072070. Significa dare un colpo mortale alle speranze di salvare il clima.E non solo: il piano green mondiale parla di stanziamenti pari a 100 miliardi di dollari ovvero l equivalente allo 0,125% del pil mondiale. Per salvare le banche, l’economia si che trovano i soldi, li creano dal nulla imprimendoli tanto non costa. Per salvare il mondo i nostri governanti non sono neppure capaci di attivare la macchinetta che crea soldi. Significa che purtroppo per loro, vecchi dinosauri del passato, l’emergenza climatica non conta.

Conta sempre e solo l’economia. Accompagnati in questo, ahimè, da una buona fetta di opinione pubblica che continua a fare orecchie da mercante alla necessità di cambiare stili di vita e prestare maggiore rispetto alla natura e ai suoi cambiamenti. E possibile che la maggioranza del mondo continui a non capire che se calpestiamo la natura ci stiamo condannando all’estinzione?
Quando l’ultimo albero sarà tagliato che faremo ci mangeremo i soldi?

Francesco Celotto
attivista e libero pensatore

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