La GDF di Vicenza sequestra beni per un milione e mezzo di euro di un’azienda plastica fallita

La GDF di Vicenza sequestra beni per un milione e mezzo di euro di un’azienda plastica fallita

Vicenza, 11 dicembre 2020 – I finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno eseguito su ordine della Procura della Repubblica, il sequestro di beni strumentali per un valore complessivo stimato in oltre 1 milione e 500 mila euro nei confronti di una società vicentina operante nel settore dell’acquisto, lavorazione e vendita di materie plastiche, sottoposta a procedura fallimentare e già oggetto di indagini in materia di reati fallimentari.

In particolare, è stato rilevato che i beni strumentali dell’azienda in fallimento (costituiti da automezzi, macchine, attrezzature, impianti, sistemi di sollevamento, carrelli elevatori, arredi d’ufficio, elettronica d’ufficio, stampi per manufatti in plastica, altri beni in leasing e rimanenze di magazzino), entrati nella disponibilità del Curatore fallimentare dopo che il Giudice delegato presso il Tribunale di Vicenza ne aveva autorizzato la procedura liquidatoria (e quindi posti in vendita) rischiavano di essere distratti ovvero occultati per effetto della condotta del responsabile amministrativo (G.T., di anni 54) della fallita, dell’Amministratore unico e socio unico pro-tempore (D.M., di anni 59) della stessa e del legale rappresentante (L.C., di anni 82) di una seconda impresa berica proprietaria dell’immobile ove i menzionati beni erano stoccati.

Le persone citate avevano impedito l’accesso al Curatore fallimentare e ai potenziali acquirenti nell’immobile.

I tre soggetti sopra indicati (autori dell’illecita condotta ostruttiva) sono stati, perciò, indagati per i reati di turbativa d’asta e bancarotta fraudolenta patrimoniale e la Procura della Repubblica di Vicenza ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza dei beni. Intervento che è stato tempestivamente eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza e, in seguito, convalidato dal G.I.P. presso il Tribunale berico. 

L’Autorità giudicante ha ritenuto sussistente il fumus di illiceità del comportamento degli indagati che si sono opposti all’esecuzione della vendita e che hanno posto in essere una condotta violenta, impedendo al curatore, già entrato nella disponibilità dei beni, di porre in essere le operazioni necessarie alla vendita dei beni; nemmeno gli offerenti, che accompagnavano il curatore, hanno potuto visionare i beni.

L’attività di polizia economico-finanziaria svolta dalle Fiamme Gialle ha scongiurato, quindi, che i beni aziendali potessero essere fraudolentemente sottratti alla procedura fallimentare. Ne sarebbe derivato un rilevante danno per gli imprenditori risultanti creditori della fallita. 

Dal Comando della GDF di Vicenza sottolineano che l’operazione si inquadra nella costante azione di contrasto alle diverse forme di criminalità economica ed è stata sviluppata trasversalmente, facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, nella prospettiva di assicurare all’Erario ed ai creditori (attraverso il sequestro preventivo eseguito) il soddisfacimento delle legittime pretese creditorie.

TROVI LineaNEWS.it anche sui socialnetwork

– Metti mi piace su Facebook per rimanere aggiornato

– Iscriviti al canale YouTube per essere avvertito delle novità 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.