Vicenza, 7 settembre 2020 – Interessa anche il Veneto la protesta messa in atto da oggi contro la legge 54 del 2006 che permette gli allontanamenti dei minori strappandoli alla casa materna: sono le associazioni delle mamme in rivolta (e dei genitori) che a Vicenza e in Veneto sono rappresentate da Movimentiamoci di cui è presidente Manuela Natoli. Con loro altre associazioni di tutta la Penisola: Maternamente, il Collettivo Donne In-Curanti, il Collettivo Femminista Luna Rossa, il Comitato Madri Unite contro la Violenza Istituzionale, Onda Femminista Radicale e Terra di Lei.
Fino all’11 settembre lanciano un duro attacco con una prima serie di sit-in di protesta davanti ai Tribunali d’Italia che proseguiranno in maniera cadenzata.
IN VENETO A PADOVA IL 10 SETTEMBRE
In Veneto, a Padova, la protesta si svolge giovedì 10 settembre 2020 davanti al tribunale di Padova dalle 10 alle 11,30 (ritrovo alle ore 9,30).
“Non siamo più disposte a lasciarci massacrare nei tribunali italiani, noi e i nostri figli – affermano le mamme -. Solo in agosto abbiamo assistito a numerosi ‘allontanamenti’ ingiustificati di bambini ed adolescenti da parte delle Istituzioni, eseguiti con modalità violentissime degne solo di una dittatura sudamericana, sicuramente non di un Paese che si definisca democratico e civile. Bambini ed adolescenti rei di non volere ritrattare le accuse di violenza contro i propri padri e/o di non volerli frequentare”.
IL PROBLEMA? LA LEGGE SULL’AFFIDO CONDIVISO
“Sono ormai 14 anni, dall’adozione della legge 54/2006 sull’affido condiviso- continua la nota congiunta delle associazioni – che assistiamo al sistematico maltrattamento istituzionale, morale e materiale delle madri e dei loro figli in nome della ‘Santa Bigenitorialità, ovvero di fatto il diritto astratto del padre o ‘patria Potestà’, sostenuto per motivi apparentemente opposti sia dai sostenitori della ‘famiglia tradizionale’ che dai sostenitori della politica paritaria e che crea enormi problemi anche nelle separazioni cosiddette consensuali, nelle quali le madri sono tenute a bada attraverso costanti minacce di segnalazioni ai servizi sociali o denunce presso il tribunale e dunque della possibile sottrazione dei figli”.
IL PRINCIPIO ASTRATTO DELLA BIGENITORIALITA’
“Il principio astratto della bigenitorialità non tiene conto dell’asimmetria di potere tra i sessi – spiegano le associazioni delle madri – e viene sostenuto da ‘esperti’ (psicologi, neuropsichiatri infantili, pediatri, psichiatri) che declassano sistematicamente la violenza a conflittualità di coppia e considerano quest’ultima così come anche l’attaccamento materno come gravi patologie da combattere-’curare’ con tutti i mezzi e considerando quindi madri e figli come pericolosi soggetti resistenti all’ordine costituito: quello del ‘comunque Padre’”.
LA DENUNCIA
“Chi insiste a metterlo in discussione questo ordine o lo rifiuta viene minacciato di allontanamento forzato dalla madre per essere collocato nelle strutture di ‘rieducazione’ (separando anche tra loro i fratelli) o affidato all’aguzzino – sottolineano le associazioni e i comitati delle madri – .
Bambini ed adolescenti sono usati quindi dalle istituzioni come arma di minaccia (esattamente come fanno gli uomini violenti) e poi come accessori di pena”.
“La ‘Santa Bigenitorialità’ però decade come obbligo quando finalmente i bambini sono stati allontanati dalle loro madri, in quel caso non è prevista perché le madri non devono vedere i propri figli, ne perdono il diritto. Un vero e proprio ‘banchetto’ per tutti. Sulla pelle di donne e bambini si costruiscono carriere, reputazioni, potere e ricchezza, nella migliore tradizione patriarcale”.
LE RICHIESTE DELLE MAMME IN RIVOLTA
Il documento diventa pesante e la proposta delle associazioni delle mamme si fa molto importante.
E Concludono la nota così: “Consideriamo la Legge 54 del 2006 lo strumento legislativo che ha permesso di apparecchiare questo banchetto introducendo principi molto discutibili e critici:
– la bigenitorialità obbligatoria intesa a priori come “maggiore interesse del minore”;
– i bambini e gli adolescenti considerati come oggetti di spartizione tra adulti;
– l’equivalenza dei ruoli di madre e padre;
principi che stanno creando esattamente gli stessi problemi in tutti i paesi europei in cui sono stati adottati e paesi del primo mondo come Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda e anche il Brasile.
E per questi motivi chiediamo:
– l’interruzione immediata di questa macelleria istituzionale contro bambini e donne facendo rispettare il fondamentale principio della tutela della salute di questi minori;
– l’abrogazione della legge 54 del 2006″.
“Proseguiremo la nostra protesta – sottolineano in chiusura le associazioni delle mamme – finché i bambini strappati (o in procinto di esserlo) alle madri non saranno ad esse riconsegnati e finché non si interverrà a livello legislativo per porre fine a questa feroce persecuzione di madri e bambini”.
Per approfondire: Associazione Movimentiamoci Vicenza
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