A gennaio 2015 giornata veneta per i fondi europei

La sede del Parlamento europeo a Strasburgo

La sede del Parlamento europeo a Strasburgo

Di ritorno da una giornata di lavoro a Bruxelles, presso gli Uffici della Regione Veneto, il presidente della Commissione regionale Relazioni Internazionali e Rapporti Comunitari, Nereo Laroni ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto nella capitale europea da quella che è ormai definita “Casa Veneto”, ufficio regionale dove operano quattro persone con alcuni operatori esterni. “Se pensiamo che la Baviera ha una sede europea con settanta persone”, ha detto Laroni, “ci rendiamo conto della diversa sensibilità e della diversa attenzione che le nazioni pongono nei confronti delle opportunità offerte dalle proposte europee. La Germania e le sue regioni evidentemente sviluppano uno sforzo incredibile per portare sul proprio territorio il massimo del valore economico disponibile e forse anche noi dovremmo fare un po’ di lavoro in questo senso, imparando da loro, come dai Paesi del Nord Europa e del Regno Unito. Dobbiamo cioè fare il massimo sforzo, anche, se serve, rinforzando la macchina regionale a Bruxelles, visto che è questo il modo di produrre risorse per la nostra economia”.

In genere chi fruisce di questi programmi comunitari sono le università, i grandi comuni e le realtà che hanno la struttura progettuale e relazionare in grado di governare programmi complessi. “Noi però”, sottolinea il presidente della Commissione, “abbiamo in Veneto un tessuto economico industriale che è di piccola e media impresa, talvolta anche di microimpresa, che non è attrezzata per questo tipo di operazioni, e quindi l’ufficio di Bruxelles fa opera di sensibilizzazione e affiancare le categorie affinché si abbeverino ai programmi comunitari che sono l’unica risorsa che avremo nei prossimi anni”.

Ridotta nelle dimensioni, eppure la “Casa Veneto” riesce a valorizzare molto: “Nel settennato appena terminato”, puntualizza Laroni, “se sommiamo i programmi transeuropei e i progetti a Bando europeo, sono arrivati in Veneto circa tre miliardi, quindi una cifra ragguardevole. Ma ora è partito il settennato 2014-20 ed occorre prendere subito il ritmo giusto per poter massimizzare gli introiti da parte comunitaria. Ci sono fondi rilevanti nei bandi che la Commissione Europea propone per l’immediato futuro. Noi abbiamo il compito di portare i nostri imprenditori a partecipare a questi bandi e a vincerli, in alleanza o in partnership anche con realtà di altri paesi europei e altre realtà regionali, soprattutto nei settori dell’innovazione e della ricerca”.

La conclusione di Laroni è quindi una proposta in termini di programmazione: “Lo sforzo congiunto di Casa Veneto, degli uffici regionali e di chi è già impegnato sul territorio deve far parte di una programmazione oculata che può aiutare l’economia della regione ad uscire velocemente dalla recessione. Nel mese di gennaio proporremo una giornata di lavoro sui programmi e sui fondi comunitari per attrezzarci affinché quei tre miliardi di euro registrati nel recente passato possano essere confermati ed anche aumentati”.

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