Barcellona (Catalogna), 26 ottobre 2020 – Ormai è chiaro che potremmo andare verso un secondo lockdown come in marzo.
E’ altrettanto evidente che questa seconda ondata dimostra carenze a tutti i livelli nella gestione della pandemia.
Si fa un gran parlare della possibile saturazione delle terapie intensive senza chiedersi davvero se quelle esistenti siano sufficienti ad affrontare questa ed altre situazioni di uguale o peggiore gravità che dovessero presentarsi in futuro.
Mi sono preso la briga di guardare alcuni dati scoprendo che :
1) la Germania è il paese europeo tra quelli grandi che ha il migliore rapporto tra abitanti e posti letto in terapia intensiva con 6 ogni 1000 abitanti con una popolazione totale di 83 milioni di abitanti;
2) l’Italia ha un rapporto di 2,6 posti letto ogni 1000 abitanti con 60 milioni circa di abitanti;
3) la Spagna è quella tra i paesi aderenti alla Ue con il peggior rapporto con 2,4 ma con 47 milioni di abitanti. Per inciso l’Inghilterra ha ancora meno posti (2,2) ma ormai non fa più parte dell’Unione.
Dobbiamo considerare questo parametro in relazione non tanto ai posti letto ogni 1000 abitanti ma in relazione al totale degli abitanti. Ovviamente la Germania ne esce meglio di altri ma in assoluto non benissimo.
La ragione del numero, a mio parere limitato,di posti letto è stato il taglio nella spesa sanitaria avvenuto un pò in tutta Europa a partire dalla recessione finanziaria del 2008.
Con la scusa della austerità si è tagliato sconsideratamente anche dove non si doveva con il risultato che oggi il Covid ci spaventa ancora di più perchè abbiamo pochi posti letto in terapia intensiva.
In questi mesi i politici, la stampa e i media in generale hanno (s)parlato di tutto ma hanno prestato pochissima attenzione a questo. Il recovery fund dovrebbe andare a finanziare in maniera massiccia un aumento almeno del 50% dei posti di terapia intensiva. Altrimenti a breve saremmo daccapo e con il rischio reale di far saltare il sistema sanitario anche perchè nel frattempo non esistono solo i malati da Covid cui prestare ausilio.
In secondo luogo abbiamo assistito ad enormi carenza organizzative e totale o quasi assenza di prevenzione. Si sapeva con alta probabilità che il virus sarebbe ritornato e che da ottobre correvamo il rischio di una seconda ondata. Da giugno con la apertura poco o nulla è stato fatto per attivare sistemi di tracciabilità (che in Corea del Sud hanno funzionato bene), di controllo e verifica delle norme anche a campione, imponendo multe salatissime a che non rispettava le regole. Basti pensare ai bar sovraffollati, alle discoteche aperte, ai locali strabordanti di gente come se nulla fosse. Ovvio che sono stati tutti clusters di potenziali nuove infezioni.
E’ mancata completamente la prevenzione e soprattutto il senso civico.
Da questo punto di vista gli asiatici più obbedienti e ligi al rispetto delle regole si sono difesi meglio e i dati lo dimostrano, senza considerare poi che alcuni di questi paesi sono di fatto dittature nelle quali risulta più facile obbligare i cittadini a seguire strettamente le regole.
Infine mi chiedo perchè non sia stato attivato come in Cina un sistema di tamponi di massa. Anche qui forse incide la natura politica del loro sistema nel quale risulta più conveniente seguire i “consigli” delle autorità preposte.
Quale che sia la risposta posso concludere che davvero una volta di più l’Italia e l’Europa in generale hanno dato una pessima dimostrazione di sè stessi.
Mi auguro che si possa sconfiggere il Covid, un virus letale nonostante vi siano ancora gruppi di idioti fanatici che affermano, dimostrando in piazza, il contrario.
Il lockdown di questi giorni serve per non peggiorare una situazione che potrebbe finire fuori controllo.
Francesco Celotto
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