“Da un lato, come emerge dal sondaggio effettuato dalla Uil regionale, c’è il grido d’allarme dei cittadini veronesi che pongono il lavoro come priorità assoluta per conquistare un livello accettabile di qualità della vita. In parallelo, dobbiamo pensare all’emergenza casa, dove in Veneto sono oltre 10mila le famiglie in attesa di assegnazione di un alloggio Ater, di cui 2276 nella provincia scaligera. A fronte di questo quadro, dove le assegnazioni (nel 2023 solo 178 a Verona) sono al lumicino, la Regione non può far finta di nulla ma deve mettere in campo misure e sostegni adeguati, a partire da maggiori investimenti sulla proprietà pubblica”.
Lo dice la consigliera regionale del Pd, la veronese Anna Maria Bigon.
“Con lo stipendio di oggi, un lavoratore medio a tempo pieno non riesce a vivere se deve pagare un canone di locazione oppure se intende acquistare casa. C’è il dovere istituzionale di intervenire: a cominciare dalla Conferenza Stato-Regioni per introdurre il salario minimo e, contemporaneamente, per dare sostegni concreti per aiutare i giovani e le famiglie ad avere una casa, investendo maggiori somme sul supporto al pagamento degli affitti e sulla garanzia mutui. Non da ultime, servono maggiori garanzie anche per i proprietari degli immobili, sempre più restii ad affittare per le condizioni oggettivamente svantaggiose, prima tra tutte quelle legate ai legittimi sfratti per morosità che possono durare anni prima di essere eseguiti”.
(fonte: ARV)