A Montecchio reparto di eccellenza per il tumore alla mammella: lo testimonia una nostra lettrice

A Montecchio reparto di eccellenza per il tumore alla mammella: lo testimonia una nostra lettrice

Montecchio Maggiore (Vicenza), 8 settembre 2020 – Riceviamo una testimonianza scritta da una nostra lettrice che è stata curata nel reparto di senologia “Centro Donna” dell’ospedale di Montecchio Maggiore dell’Ulss Berica di Vicenza. La pubblichiamo e per ragioni di privacy non sveliamo l’identità dell’autrice. Su queste pagine abbiamo scritto molto di malasanità, e ci sembra doveroso dare spazio anche a ciò che funziona, alla buona sanità. Eccone l’esempio.

LA TESTIMONIANZA

“Attenzione, umanità, competenza, professionalità: sono queste solo alcune delle qualità del reparto di senologia diretto dal professor Graziano Meneghini dove sono arrivata al termine di un percorso iniziato sette mesi fa, un triste sabato di febbraio, quando un esame istologico ha diagnosticato “triplo negativo Her-2+” che, per i non addetti ai lavori, significa uno dei tumori più aggressivi al seno. 

Da lì la mia vita è, giocoforza, radicalmente cambiata: io, persona dinamica, attiva e mai doma, ho iniziato a fare i conti con gli esami medici, le visite specialistiche, la forzata inattività, costretta a guardare il mondo che andava avanti dal letto o dal divano di casa.

Dopo sei mesi di chemioterapie sono approdata a Montecchio per chiudere la prima parte di questo percorso, vissuto finora in un’altra struttura, più distante in termini di chilometri ma soprattutto di… rapporti umani.

Ora, cullata da questa professionalità che ho trovato all’ombra dei castelli di Giulietta e Romeo, faccio ancora fatica a descrivere quanto sia eccellente ed umana. 

Sono stata visitata dal primario appena terminata la chemioterapia e, fin dal primo contatto, l’ospedale, le infermiere ed i dottori hanno dimostrato una competenza e dedizione che mi hanno fatto sentire al centro delle loro attenzioni. 

Poi si sono susseguiti i controlli preoperatori, di una scrupolosità quasi maniacale, che mi hanno fatto capire una volta di più quanto tutto debba essere studiato, controllato e valutato meticolosamente per non lasciare nulla al caso. 

Quando sono entrata in ospedale per il ricovero ho sentito che non ero quel semplice numero che mi ero portato appresso durante la chemioterapia, ma ero una persona con le sue debolezze, le sue paure ed i suoi affetti. Ecco allora che tutto il personale, medico e paramedico, mi ha messo al centro delle sue attenzioni e, anche prima di essere addormentata per l’intervento, ho avvertito in modo tangibile quella professionalità che mi ha fatto dire: “Sono nel posto giusto, dormi tranquilla perché qui tutto andrà bene”. 

Non sto a descrivervi  i passaggi seguenti, la riuscita ottimale dell’operazione, l’assistenza ad ogni mia necessità, tuttavia vorrei concludere la mia  lettera spiegando che ho capito veramente il significato del nome “Centro Donna” scelto dal professor Meneghini: la donna o, meglio, la persona é messa al centro con le sue fragilità, le sue aspettative, le sue preoccupazioni con risposte professionali, competenti e meticolose per far sì che la malattia venga combattuta e, in molti casi, sconfitta!

Con tutto ciò non mi resta che ringraziare di cuore il reparto ed il suo primario perché hanno trasformato un pauroso incubo in qualcosa di superabile ed affrontabile e vorrei consigliare a tutte le donne che, come me si trovano in difficoltà, di affidarsi a questa struttura.

Grazie e, se la mia storia può essere d’aiuto a combattere con coraggio la battaglia contro la malattia, sono contenta di averla raccontata”.

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2 Comments

  1. Anna Lydia Rezzara

    Bellissima, toccante testimonianza. Grazie all’amica che ci ha reso partecipi della sua dolorosa ma anche umanissima vicenda, ora illuminata dalla professionalità e dall’umanità dell’équipe medica di Montecchio Maggiore. Auguri di tutto cuore perché presto tutto ciò sia un ricordo e la sua vita riprenda con la famiglia e il lavoro.

  2. Sartori Giovanna

    Ho avuto anch’io un ‘esperienza al centro donna di Montecchio Maggiore ,la prima volta sono stata operata il 27/5/2020 ,poi la biopsia ha rivelato ancora metastasi anche ai linfonodi e sono stata rioperata il 2/7/2020,l’umanità di tutto il personale, medici, infermieri e inservienti è davvero unico, ti infondono serenità e sicurezza . Comunque ora sto facendo la chemio e trovo anche il personale dell’ospedale di Vicenza umano,gentile e disponibile. Concludo affermando che abbiamo dei fiori all’occhiello

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