Coronavirus, mascherine alle stelle e il PD Veneto chiede lumi alla Regione

Coronavirus, mascherine alle stelle e il PD Veneto chiede lumi alla Regione

Venezia, 24 aprile 2020 – Nei giorni scorsi il sottosegretario all’Interno Achille Variati, aveva auspicato la distribuzione delle mascherine da parte dello Stato. Qualcuno l’ha subito criticato per il tentativo di mettere in atto una sorta di statalizzazione della vendita delle mascherine per proteggersi e proteggere il prossimo dalla diffusione del virus Covid-19. Su una cosa però aveva ragione: il prezzo di una mascherina che “in tempo di pace” valeva nemmeno 50 cent, oggi vale più di 2 euro quando va bene. Abbiamo testimonianze dirette qui a LineaNews di persone che hanno pagato una mascherina usa e getta anche 5 euro in una città del Veneto.
A Vicenza in una farmacia del centro storico abbiamo pagato 20 euro un pacchetto di mascherine azzurre di carta da 10 pezzi: ovvero 2 euro a mascherina, di quelle più semplici.

Il Gruppo consiliare a palazzo Ferro Fini del Partito Democratico ritorna sul tema interrogando la Giunta regionale del Veneto, il presidente Luca Zaia e l’assessore alla sanità Maniela Lanzarin …

“Approfittare dell’emergenza Covid-19 per speculare su materiale fondamentale per la salute pubblica, e in primis per gli operatori sociosanitari, è semplicemente vergognoso. La Regione agisca con fermezza, per quanto di sua competenza, per contrastare questo fenomeno”. A chiederlo è il gruppo regionale del Partito Democratico con il capogruppo Stefano Fracasso, la vice Francesca Zottis e i consiglieri Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia e Andrea Zanoni, che hanno presentato un’interrogazione urgente rivolta a Zaia e all’assessore Lanzarin. 

“L’uso delle mascherine è obbligatorio come ripete ogni giorno il governatore: bene, allora dobbiamo mettere i cittadini nelle condizioni di poterle acquistare a prezzi ragionevoli, vigilando che la vendita avvenga nel rispetto delle regole. Purtroppo negli ultimi giorni gli episodi di speculazione si sono moltiplicati: la Finanza ha denunciato due imprenditori per aver venduto 15 mila mascherine con un ricarico tra il 130 e il 400% e altre totalmente in nero, stessa sorte per un farmacista che commercializzava a 10 euro mascherine, pagate dieci centesimi, prive delle caratteristiche per essere considerate presidio sanitario. In vista della ripartenza è indubbio che ci sarà sempre più bisogno dei dispositivi di protezione individuale, quindi occorre garantire che tutti possano averli, anche intensificando i controlli per fermare chi specula. Cosa sta facendo la Regione su questo fronte?  E come intende agire nei confronti delle farmacie che si rendono complici?”. 

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