Caso Safond, lo speciale di Lineanews [VIDEO]

Caso Safond, lo speciale di Lineanews [VIDEO]

Vicenza, 14 settembre 2021 – Dopo un lavoro durato parecchi mesi l’agenzia di stampa Lineanews.it pubblica uno speciale multimediale dedicato ai retroscena dell’affaire Safond: uno scandalo ambientale le cui propaggini lambiscono la Regione Veneto la giustizia berica, il comportamento degli inquirenti e quello di alcuni professionisti del Nordest. Lo speciale ruota attorno ad una video-inchiesta sul campo (proiettata in anteprima al Busnelli di Dueville) realizzata da Marco Milioni. La Safond Martini di Montecchio Precalcino, peraltro, è una importante ditta che si occupa di rigenerazione di sabbie di fonderia.

Al centro della vicenda ci sono le vicissitudini del consulente aziendale padovano Riccardo Sindoca. Finito al centro delle attenzioni della magistratura berica per possesso di segni distintivi contraffatti, per truffa e per estorsione ai danni della Safond di Montecchio Precalcino (Vicenza), nonché di alcuni manager legati alla ditta, Sindoca respinge seccamente al mittente le accuse rispetto alle quali teme ci sia una sorta di regia occulta. Il motivo di tanta acredine nei suoi confronti, materializzatasi in circostanze ancora tutte da chiarire, andrebbe spiegato anzitutto per due ragioni.

Uno, Sindoca con un esposto alla magistratura vicentina (criticata per aver agito con una certa lentezza) avrebbe scoperchiato una magagna ambientale che forse «qualcuno voleva rimanesse dimenticata». Due, Sindoca avrebbe dato fastidio ai vertici della Safond chiedendo un compenso di cinque milioni. Un compenso frutto di una condotta truffaldina e ricattatoria secondo chi ha denunciato il consulente padovano. Un compenso dovuto come onorario per una prestazione regolarmente richiesta, con tanto di documenti notarili a dimostrarlo, secondo Sindoca.

Quest’ultimo per di più si lamenta che chi di dovere avrebbe troppo tardivamente o senza incisività preso in considerazione le sue denunce relative anche alle circostanze che avrebbero portato al suo fermo nella tenenza dei carabinieri di Dueville, luogo in cui, denuncia Sindoca, quest’ultimo avrebbe patito un trattamento poco consono alla circostanza. Una sonnolenza verso le indagini, quella asserita da Sindoca, che in qualche modo e in qualche misura viene ammessa anche dal sostituto procuratore Hans Blattner, il quale in relazione agli addebiti di Sindoca, era stato chiamato a rispondere dall’allora procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, oggi capo a Padova.

Lineanews.it per l’occasione ha potuto compulsare (che oggi può essere prodotta in esclusiva) la missiva riservata inviata da Blattner a Cappelleri nella quale il primo fa presente al dirigente che ad alcune denunce depositate da Sindoca non è stato dato immediatamente corso perché considerate una sorta di memoria difensiva rispetto ai procedimenti penali incardinati contro il consulente padovano. Il quale peraltro ha consegnato una parte dell’incartamento anche a Lineanews.it.

Ora sia nella video-inchiesta realizzata da Milioni, sia nella lunga intervista scritta rilasciata allo stesso Milioni da Sindoca, si parla pure del ruolo che nella vicenda ha avuto la Regione Veneto. Vuoi perché a quest’ultima competono alcuni aspetti ambientali, vuoi perché Sindoca sostiene, carte alla mano, di avere informato della situazione di decozione ambientale anche la stessa Regione Veneto. Cosa che avvenne, sostiene il consulente, per il tramite della dottoressa Chiara Lago (un architetto attivo nell’Alta padovana impegnato in politica nel consiglio comunale di Cittadella in cui è uno dei volti di spicco del Carroccio). 

Quest’ultima (che ha rifiutato di essere intervistata per vero), in una breve nota inviata a Lineanews.it, puntualizza come il suo incarico presso palazzo Balbi sia terminato. «Sono estranea a questa vicenda che non conosco. Quando lavoravo  per la  Regione Veneto – sottolinea l’architetto Lago – ero in forza alla segreteria dell’assessorato all’agricoltura, alla caccia e alla pesca, ho ricevuto moltissime segnalazioni di vario genere. Quella di Riccardo Sindoca mi venne indirizzata al mio recapito di posta elettronica personale, ma visto il numero esorbitante di e-mail che mi giungono non ho letto i contenuti delle segnalazioni di Sindoca: segnalazioni che peraltro si sarebbero dovute inviare via Pec agli uffici regionali competenti e non alla mia e-mail privata. Tengo a precisare che in questo momento io faccio l’architetto e, ribadisco, non ho cognizione degna di nota di una vicenda che da fuori pare davvero complessa».

Durante la lavorazione del documentario nonché durante e dopo l’intervista a Sindoca, Lineanews.it ha cercato di sentire tutti i protagonisti della vicenda. Matteo Macilotti, consigliere delegato all’ambiente della Provincia di Vicenza ha esplicitato con dovizia di dettaglio il suo punto di vista. Lo stesso ha fatto l’avvocato Lino Roetta, nello spiegare i termini della denuncia indirizzata a Sindoca dal suo assistito  Rino Dalle Rive, già patron di Safond, poi scomparso nel 2019. Sindoca e i suoi legali invece hanno a più riprese espresso il loro pensiero sia ai taccuini sia alle telecamere di Lineanews.it.

Più lungo invece è l’elenco di chi pur interpellato, almeno per il momento, ha preferito non commentare.
Il presidente del tribunale di Vicenza Alberto Rizzo, rispetto alla annosa vicenda della procedura di concordato che riguarda Safond, ha fatto sapere come essendo l’iter della stessa ancora in corso, per ragioni di riserbo d’ufficio, non sia possibile rilasciare alcun commento.
Nessuna risposta invece è giunta dall’ex procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri nonché dall’attuale procuratore della città palladiana Lino Bruno in relazione alle condotte assunte dalla procura berica e dagli uomini della polizia giudiziaria nell’ambito delle indagini a carico di Sindoca e di quelle maturate nell’ambito della vicenda Safond, prima e dopo le denunce dello stesso Sindoca. Anche quest’ultima società, in una con i suoi manager, è stata interpellata nella persona del legale Marco Dal Ben, avvocato del foro di Vicenza. Il quale fa sapere che almeno per ora preferisce non commentare.

Leggermente diversa è la posizione dell’Arma dei carabinieri. Quest’ultima al momento fa sapere come non intenda commentare i rilievi mossi da Sindoca per la vicenda del fermo di Dueville. Però i militari si riservano comunque la possibilità di intervenire in futuro. Un chiarimento è stato chiesto anche all’assessore all’ecologia della Regione Veneto (ossia Giampaolo Bottacin) nonché ai vertici regionali di Arpav. Palazzo Balbi e la sua agenzia che si occupa di vigilanza ambientale infatti in casi del genere hanno competenze specifiche. Anche in questo caso non c’è stata alcuna risposta. Come nessuna risposta c’è stata da Comune di Montecchio Precalcino (comune in cui insiste il sedime della Safond Martini), anch’esso interpellato direttamente da Lineanews.it. Più in generale l’intera vicenda ha anche una valenza politico-amministrativa. In questo senso Marco Milioni ha realizzato anche una breve scheda filmata utile ad approfondire alcuni passaggi specifici.

GUARDA LA VIDEOINCHIESTA DI LINEANEWS.IT

LEGGI L’INTERVISTA SCRITTA A RICCARDO SINDOCA

https://www.lineanews.it/sindoca-parla-luomo-chiave-del-caso-safond-martini-messo-in-croce-perche-ho-denunciato-uno-scandalo-ambientale-colossale/

GUARDA LA SCHEDA FILMATA REALIZZATA DA MARCO MILIONI

2 Comments

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