Cade per 150 metri e muore nel Brutto Buso di Posina

Cade per 150 metri e muore nel Brutto Buso di Posina

P. M. 68 anni di Schio (Vicenza) sabato 12 agosto 2023 aveva lasciato detto che sarebbe andato sul Brutto Buso, sopra località Griso – dove i Carabinieri hanno ritrovato parcheggiata la sua auto – contattando la moglie in due occasioni al cellulare, l’ultima attorno a mezzogiorno, quando le aveva detto che era in cima, avrebbe mangiato qualcosa e sarebbe sceso, senza specificare da quale parte. Alle ore 21 di sabato è scattato l’allarme. Il telefono non era più raggiungibile. Quattordici soccorritori del Soccorso Alpino di Arsiero, tra i quali un’infermiera, si sono suddivisi in squadre: un gruppo ha iniziato a risalire il canale, molto rischioso di notte, chiamando a voce l’uomo, le altre si sono spostate a verificare possibili itinerari alternativi di rientro, perché dalla cima, anche se molto difficile da raggiungere e individuare, si può arrivare a un sentiero Cai che poi si dirama. È stata proprio la squadra che stava risalendo il canale a trovare il corpo senza vita.
Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata imbarellata, calata per 200 metri fino al sentiero e da lì trasportata alla contrada per essere affidata al carro funebre, presenti i Carabinieri. L’intervento si è concluso alle 3:30. Domenica mattina 13 agosto 2023 i soccorritori sono saliti nuovamente sul Brutto Buso per cercare e recuperare gli effetti personali dell’uomo e hanno rinvenuto lo zaino poco sotto la cima, aperto nel punto in cui l’uomo, non si sa se per un malore o se dopo aver perso l’equilibrio, è caduto ruzzolando per 150 metri. 

Il Soccorso alpino fa presente che sul Brutto Buso, spesso pubblicizzato senza opportune premesse, sono sì presenti manufatti della Prima Guerra mondiale, ma non esiste più sentieristica, non ci sono indicazioni e segnali evidenti, è zona selvaggia, impervia e pericolosa e già una volta quest’anno i soccorritori erano intervenuti in aiuto di una persona. (001-LN23)

(fonte: CNSAS Veneto)

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