22 novembre 2018 – “La funzione originaria delle piante nelle città era prettamente estetica, da questo punto di vista, si è registrata una importante evoluzione, tant’è che esistono esempi di vegetali che sono parte integrante se non, addirittura, elemento costitutivo degli edifici. E ricordiamo che 10 mila ettari di bosco ornamentale in Veneto assorbono 20 tonnellate di polveri sottili all’anno”. E’ quanto ha ricordato Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Veneto intervenendo oggi agli “Stati Generali del Verde Pubblico” organizzati dai Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole con l’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale.
L’appuntamento svoltosi a Venezia, in area portuale Santa Marta, ha messo l’accento sull’importanza delle oasi verdi nei centri urbani o lungo le infrastrutture.
Quest’ultima esperienza in particolare ha visto proprio Coldiretti pioniera del progetto delle fasce tampone lungo il Passante di Mestre investendo, in tempi non sospetti, sul ruolo di mitigazione rispetto alla presenza di inquinanti, nonché l’intervento benefico sul microclima: gli studi dimostrano l’effetto volano sulle temperature, il contenimento della CO2, nonché all’assorbimento delle PM10.
Da quest’anno l’applicazione dell’Accordo del Bacino Padano ha introdotto limitazioni alla circolazione dei mezzi più inquinanti nei centri con più di 30 mila abitanti, nel periodi di allerta. Si tratta secondo l’intesa di soluzioni temporanee che, assieme alle altre, limitano i danni alla salute ma non contribuiscono a risolvere in modo strutturale il problema.
L’evento promosso a tappe sul territorio nazionale, in Veneto cade nel momento di massima discussione della cura e manutenzione delle piante dell’arredo urbano che nei recenti casi di avversità atmosferica si sono rivelate veri e propri killer.
“Sotto la lente di ingrandimento sono finite l’incuria e la trascuratezza degli alberi presenti spesso in quelle aree – spiega Daniele Salvagno – senza una adeguata scelta delle essenze più adatte a quel clima o a quel terreno o a quella posizione, di dimensioni inadeguate o sesti di impianto e distanze dal pronto effetto ma problematiche per la manutenzione”.
Altra tematica è quella della difesa fitosanitaria che è aumentata per l’aggressività di tanti patogeni introdotti negli anni da diverse parti del mondo, non affrontati adeguatamente, con conseguenze catastrofiche sulla bellezza dei luoghi, ma anche sulla loro sicurezza, con problemi di stabilità.
In questo contesto particolare attenzione va riposta alle potature e allo sviluppo degli apparati radicali.
I tagli finanziari subiti dalle amministrazioni comunali hanno suggerito a Coldiretti regionale di siglare un accordo con Anci Veneto per lo sviluppo di accordi green dove i protagonisti sono proprio gli agricoltori che in merito alla legge d’orientamento posso procedere con le tradizionali buone prassi agronomiche a svolgere funzione di cura delle oasi arboree di ogni comune.
Un servizio che potrebbe rientrare nell’impegno quotidiano degli operatori agricoli che prestano attenzione già a capezzagne e siepi per default cosi come tramandato da intere generazioni per la salvaguardia naturale del paesaggio.
(fonte: ufficio stampa Coldiretti Veneto)
In foto: la chiesa di Aracoeli vecchia e il tempietto con il grande Parco Querini a Vicenza