A Vicenza la sezione “posta registrata” è bollente! Alan Lucchino (SLC Cgil): “Situazione invivibile per i lavoratori!”

A Vicenza la sezione “posta registrata” è bollente! Alan Lucchino (SLC Cgil): “Situazione invivibile per i lavoratori!”

Tra i 70 uffici postali chiusi “per caldo” in Veneto vi è anche un ufficio interno al centro di distribuzione che si trova in via dei Molini 51 (laterale della strada Marosticana) a Vicenza.
Lo segnala Alan Lucchino, funzionario della SLC CGIL referente per Poste Italiane nella provincia berica.
«Stiamo parlando della sezione interna “posta registrata” che si trova nel grande capannone della sede dei portalettere denominato “C.D. San Lazzaro” (centro distribuzione che a suo tempo era in viale San Lazzaro, ndr) – spiega il sindacalista -. Qui i climatizzatori esistenti, assai datati, sono in tilt da qualche settimana e in quella sezione si lavora a 32° C, mentre in altre sezioni dove il climatizzatore funziona si registrano 24° C».
«L’azienda Poste in attesa delle riparazioni – continua Lucchino – ha installato un climatizzatore mobile poco potente e una serie di ventilatori perché i lavoratori possano avere un minimo di sollievo: ma ciò non basta!»
«Noi di SLC Cgil chiediamo che venga riparato al più presto il guasto – sottolinea il referente vicentino delle Poste – e che la manutenzione per gli impianti di raffreddamento venga fatta ogni anno per tempo, a partire dal mese di marzo, visto che oramai è normale che le estati della pianura veneta siano torride».
I lavoratori inoltre hanno segnalato al sindacalista non solo il non funzionamento dei condizionatori fissi, ma anche una situazione generale di incuria dell’impianto elettrico. «L’azienda deve garantire la sicurezza e la salute del luogo di lavoro – conclude Alan Lucchino – non c’è tempo da perdere: i lavoratori non possono proseguire in queste condizioni, ne risentirà il servizio ai cittadini!»
A quanto pare Poste Italiane, nonostante i ricavi da capogiro resi noti proprio in questi giorni, invece di investire sui dipendenti e sulle condizioni dei locali, preferisce giocare la carta dei risparmio sulla pelle di lavoratrici e lavoratori e della stessa utenza.

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