Vicenza, 29 giugno 2020 – E’ il 36enne Filippo Rossi il nuovo segretario generale della FILT Cgil di Vicenza, la federazione che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti e della logistica. Oggi l’assemblea che rappresenta i 1100 tesserati vicentini ha votato all’unanimità Filippo Rossi che proviene dal settore della logistica.
L’elezione è avvenuta al Viest Hotel: ha presieduto l’incontro Maria Cristina Marzola della segreteria provinciale, presenti al tavolo il segretario regionale FILT Renzo Varagnolo e il segretario generale della Cgil vicentino Giampaolo Zanni.
Ad affiancare in segreteria Rossi saranno Marzola e Ivan Cazzola.
Il neo segretario a margine dell’incontro ci ha tratteggiato una panoramica del settore: “Il trasporto ferroviario ha subito una drastica diminuzione delle corse a causa dell’emergenza sanitaria; addirittura i treni alta velocità sono diminuiti per il 98%, mentre per i regionali la diminuzione si è attestata sul 70%. Ora bisogna tornare alla normalità rispettando le leggi e le indicazioni riguardanti la sicurezza e salute sul posto di lavoro”.
“Stessa crisi anche per il TPL (trasporto pubblico locale) – continua Rossi -. In questo caso dobbiamo riprendere in mano la contrattazione di secondo livello che a causa dell’epidemia e della quarantena ha subito una brusca frenata”.
“Per il TPL siamo preoccupati a causa dei problemi di bilancio insorti con la diminuzione delle entrate da lockdown delle società di trasporto pubblico a livello locale – spiega il neo segretario – : non sarà facile portare a casa il risultato preventivato, ma ce la dobbiamo mettere tutta!”
Nel settore della logistica Filippo Rossi mette al primo posto la sicurezza e la salute sul posto di lavoro. “E’ un settore colpito a metà dalla quarantena – prosegue – perché la logistica legata alla filiera del tessile si è fermata, mentre quella legata all’agroalimentare ha proseguito ininterrottamente, è un comparto che va”.
Infine “siamo seriamente preoccupati per l’autotrasporto – sottolinea Rossi -: da una parte le grandi aziende nazionali hanno tenuto pur avendo una flessione e ricorrendo alla Cig in modo contenuto, ma quelle piccole, soprattutto del settore artigiano, hanno sofferto tantissimo con un ampio utilizzo degli ammortizzatori sociali. In questo caso purtroppo si è trattato di una crisi che si è sovrapposta a quella crisi generalizzata che esisteva già da tempo: e molte ditte locali rischiano di non superare l’anno”.