
Vicenza, 27 ottobre 2020 – Scarsi, anzi scarsissimi i contenuti della protesta di ieri sera in alcune piazze del Veneto: a Treviso e a Vicenza (foto) si sono svolte due manifestazioni ordinate. In piazza a Vicenza si sono ritrovati soprattutto baristi e i ristoratori colpiti direttamente da questo lockdown a metà perché obbligati a chiudere alle 18. Titolari e partite Iva che hanno cercato di coinvolgere anche i loro dipendenti e anche altre categorie come i liberi professionisti.
“lLa paura fa 90” e molti sono a casa atterriti, ma la maggior parte lavora, si dà da fare comunque, e cerca di far quadrare i conti! Quanti sono i padri e madri di famiglia che dallo scorso priodo di lockdown hanno cercato di acquisire nuove competenze pr migliorare la loro posizione nel mondo del lavoro?
Torniamo a Vicenza: hanno cantato l’inno di Mameli, hanno mandato un bel “vaffa” al Governo, hanno tentato di proporre un’apertura forzata in sfida alle “imposizioni romane” … ma alla fine si son detti che ci rimetterebbero!
L’impressione è che coloro che sono scesi in piazza l’abbiano fatto per un un interesse puramente economico (per carità giustissimo): si sono dimenticati che qui c’è un bene più importante dei SCHEI, che è la SALUTE pubblica!
Certo il governo avrebbe dovuto essere più prudente, metterci più buon senso …
In altre città abbiamo visto disordini: Roma, Napoli, Torino …
Per fortuna la nostra società, anche a Vicenza, da una parte non si fa intimidire dai facinorosi infiltrati, e dall’altra nemmeno dai baristi del centro, quelli della chat! La politica è un’altra cosa, governare per il bene di tutti non per coloro che urlano di più!
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