Neanche un necrologio del Sindaco per Vettori: si vede che non se lo meritava – di Raziel

Neanche un necrologio del Sindaco per Vettori: si vede che non se lo meritava – di Raziel

Vicenza, 30 aprile 2020 – Non fare del bene se non sei preparato alla irriconoscenza, ricorda un vecchio proverbio. Siamo sicuri che alla famiglia Vettori siano tornate in mente queste parole in questi giorni dopo la scomparsa dell’avvocato Enrico, vent’anni da presidente delle Aim e nemmeno ricordato con un necrologio dal Comune per cui ha lavorato.
Il sindaco fa sapere che ha mandato delle condoglianze private.
Ci mancherebbe anche altro!
Ma il ricordo pubblico e la partecipazione al lutto pubblicata sul giornale locale, vale a dire la Voce Ufficiale, quello che tutti vanno a vedere prima di tutto per capire chi è morto e chi è ancora vivo, cioè far conoscere il rammarico della città per la scomparsa di un uomo perbene, generoso che ha dato molto a Vicenza, è tutta un’altra cosa. O no?

Si vede che al sindaco non faceva piacere ricordare Enrico Vettori il presidente quasi “re” dell’azienda che ha riempito di soldi il Comune grazie agli utili che l’Aim macinava, che s’è inventato la prima discarica controllata d’Italia a Montecchio Maggiore, che ha scoperto il teleriscaldamento a Vicenza, che ha rivoluzionato la raccolta rifiuti, grande battaglia degli anni in cui Francesco Rucco forse andava alle elementari.
Si possono non conoscere le vicende della propria città, ma magari si studiano, no?
Appena un filo meglio si sono comportate le Aim, che si sono svegliate con un giorno di ritardo e hanno pubblicato un necrologio piuttosto scialbo che si rialza in fondo con un guizzo di due parole verso lo “stimato e lungimirante” presidente. Comunque, né il presidente attuale né qualcun altro a nome dell’azienda ci hanno fatto il dono di farci leggere qualche dichiarazione alla Voce Ufficiale, un ricordo, una testimonianza.
È vero che dopo quello che ha detto Achille Variati, pupillo politico di Vettori, c’era poco da aggiungere, ma, come si dice, magari si usa, ci sono anche le buone maniere.

Si vede che in questa amministrazione la figura di Vettori è scomoda, quindi meglio i ricordi sobri, privati.
Ma perché, c’è da vergognarsene? Non è stato il consiglio comunale a nominarlo per vent’anni nell’azienda municipalizzata più importante di Vicenza? Quella stessa che adesso l’amministrazione vuole regalare, pardòn fondere, a Milano timidamente criticata dall’opposizione con dei manifesti che erano più brutti che utili? “Nell’ombra ti stanno togliendo dalle tasche tremila euro” con figura in nero, che neanche a Hitchcock buonanima e ubriaco sarebbe mai venuto in mente un simile orrore grafico e di slogan.

Ma torniamo all’attualità anti-Vettoriana. Risale all’autunno scorso l’idea del sindaco di “mettere nel mirino” il Mezzanino per motivi di sicurezza. Per risolvere il problema del degrado in centro e dello spaccio il sindaco ha proposto come soluzione di “valutare l’operato del Mezzanino”, che dà da mangiare ogni giorno a decine e decine di persone. Non sono certo oxfordiani raffinati, ma gente in difficoltà e non per questo sono senza diritti. E chi era il presidente dell’Associazione Ozanam che da decenni tiene vivo “il Mezzanino”? Ma naturalmente l’avvocato Vettori, che s’era inventato anche l’idea di aprire a Vicenza una sede dell’Avvocato di Strada per dare assistenza a queste persone che non solo non hanno soldi, ma non avrebbero neanche diritto all’assistenza sanitaria. Per lui la pietà veniva prima del diritto, ma non tutti la pensano così. Per fortuna che anche l’evanescente opposizione di centrosinistra, con una intemerata affidata a Valentina Chindamo aveva protestato spiegando a Rucco che l’associazione di Vettori non doveva essere toccata, perché “non può e non deve essere presa come capro espiatorio. Il Mezzanino è una realtà fondamentale per il nostro territorio, si occupa di aiutare i più deboli e le persone in difficoltà da molti anni. Nella mensa trovano ristoro dalle 140 alle 160 persone ogni giorno e molti Vicentini fanno volontariato presso questa realtà. Trovo assurdo che il nostro sindaco cerchi di risolvere la questione così, spostando il problema da una zona all’altra della città, senza venirne mai a capo”. Evidentemente neanche la Valentina conosce il detto sulla generosità e la riconoscenza.

Raziel

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