Zona rossa e università chiusa. Gli studenti: “Ma le tasse restano le stesse!”

Zona rossa e università chiusa. Gli studenti: “Ma le tasse restano le stesse!”

Padova, 13 marzo 2021 – Con il passaggio del Veneto a zona rossa tutte le università chiudono le porte e gli studenti non potranno usufruire più dei servizi essenziali. Così è stato deciso durante la seduta del CoReCo (Comitato Regionale di Coordinamento delle università): le poche lezioni in presenza passeranno tutte a distanza e servizio bibliotecario ridotto all’essenziale, nonostante le aule studio rimarranno aperte.

“Visto l’aumento della curva dei contagi, la chiusura era inevitabile. Ciò che si potrebbe ancora evitare, invece, è di continuare a tassare studenti e studentesse in questo modo”. Lo dichiara Virginia Libero, rappresentante UDU in Senato Accademico, che prosegue: “All’ennesima chiusura dell’ateneo si sommano casi di negligenza dei docenti che si sentono liberi di interpretare a loro modo le linee guida dell’ateneo, linee guida forse troppo labili . Mentre alcuni hanno continuato a lavorare per garantire la qualità della didattica che contraddistingue il nostro ateneo, altri hanno preferito ricaricare le lezioni dello scorso anno senza apportare alcuna modifica né sforzo. Questi sono gli stessi docenti che nel momento in cui abbiamo chiesto negli organi di caricare le lezioni registrate hanno posto il veto per non trasformare l’ateneo in un’università telematica”.

“Eppure – continua la rappresentante degli studenti nel Senato accademico – questa argomentazione viene utilizzata solo nel momento in cui può andare contro gli studenti, non quando può far comodo loro” e continua “Ed eccoci all’ennesima zona rossa e chiusura dell’università con un forzato abbassamento dei servizi. Viviamo nel secondo anno della pandemia e l’università li scorso anno si era presa la responsabilità di aiutare le famiglie degli universitari in questa fase difficile stanziando 15mln di euro sul diritto allo studio. Siamo convinti che con questa nuova chiusura sia giunto il momento di utilizzare quell avanzo per abbassare la tassazione universitaria”

“Non è questo l’impegno che ci aspettiamo dall’Ateneo” – continua Anna Tesi, rappresentante UDU in CdA d’Ateneo -. “Capiamo che il momento possa essere difficile tanto per noi quanto per i docenti, ma ci aspettiamo serietà, almeno nell’erogazione della didattica in modalità telematica. Se cala anche la qualità della didattica, ben presto l’ateneo si ritroverà anche con un vertiginoso calo degli iscritti”. E conclude: “lezioni ed esami da casa e laboratori sospesi o online. È il momento di intervenire seriamente, sia sulla tassazione che sul mantenimento della qualità delle lezioni finora erogate. Abbiamo lanciato una petizione che ormai ha raggiunto le 5000 firme e non intendiamo fermarci qui: vogliamo che gli 11 milioni avanzati lo scorso anno vengano dirottati per ridurre le tasse a tutte e tutti gli studenti”.

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