Venezia, 13 ottobre 2020 – In 1 azienda su 3 (33%) cresce lo smart working anti contagio per chi è impiegato in attività che si possono svolgere da casa come le pratiche amministrative e contabili.
E’ quanto emerge dalla rilevazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione di imprese da nord a sud dell’Italia in riferimento alle ultime ipotesi di potenziamento dello smart working per l’esplosione dei contagi da Covid-19 con il DPCM del Governo.
Di fronte all’emergenza – spiega Uecoop – le aziende cooperative stanno studiando soluzioni diversificate per soci e dipendenti rispetto alle modalità e agli orari di lavoro.
Il 26% delle imprese – evidenzia Uecoop – non vede soluzioni prima dell’estate dell’anno prossimo nel 2021 rispetto alla pandemia e all’obbligo di precauzioni anti contagio, dalle mascherine al distanziamento.
Abbiamo davanti uno scenario di grande incertezza sul futuro – conclude Uecoop – per questo è necessario attivare al più presto il piano di rilancio investendo tutte le risorse disponibili e riorganizzando nella maniera più efficiente possibile anche i servizi di welfare, dalla sanità alla scuola.
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