Alla luce delle ordinanze di fine maggio della Cassazione che confermano l’esenzione IMU per le abitazioni destinate ad “alloggio sociale”, il SUNIA di Vicenza invita i vertici dell’ATER berica a non versare più l’imposta che i municipi vicentini chiedono all’ente regionale: tra l’altro entro il mese di giugno cade la prima rata.
“In questi giorni come SUNIA abbiamo inviato una lettera al Presidente, al CdA e al direttore generale dell’ATER di Vicenza per invitare l’ente a investire tutte le sue risorse nel ripristino degli appartamenti sfitti che sono circa 400 su 4700 in tutta la provincia”, afferma il segretario provinciale Francesco Brasco.
“L’azienda di via battaglione Framarin risparmierebbe dai 500 ai 600mila euro l’anno se non pagasse l’IMU ai comuni che la pretendono, e potrebbe così rimettere in pista dai 30 ai 50 appartamenti l’anno, in più rispetto ai programmi”.
“L’assist lo offre la Corte di Cassazione – prosegue il segretario – con le ordinanze che riguardano il comune di Chieti, Trani e Putignano depositate a fine maggio. Nel primo caso la Corte ha ribadito l’esenzione IMU per gli “alloggi sociali”, nel secondo e terzo la sezione tributaria della Corte rimanda alla commissione di Giustizia tributaria di secondo grado della Regione Puglia di verificare se gli alloggi rientrino o no nella definizione di “alloggio sociale” (come da DM infrastrutture del 22 aprile 2008)”.
“Un buonissimo spunto direi per iniziare a obbligare il Parlamento e il Consiglio regionale a rivedere la situazione – conclude il segretario della Federazione territoriale berica del SUNIA – ma soprattutto per dare impulso alla lotta contro l’emergenza abitativa che si fa sempre più stringente sul nostro territorio e investe proprio le amministrazioni comunali!”