Per l’8 settembre a Monte Berico il cardinal Parolin invita a pregare per i perseguitati. Ricordate le suore venete uccise in Africa

La chiesa di Monte Berico a Vicenza vista dai tetti del centro storico della città.

La chiesa di Monte Berico a Vicenza vista dai tetti del centro storico della città.

Un invito a pregare, “coinvolgendo tutti i nostri fratelli di fede e anche tutti gli appartenenti ad altre minoranze religiose che oggi vengono perseguitati in nome della loro credenza” è stato rivolto dal cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, durante l’omelia, nella celebrazione della messa solenne per la festa del patrono della diocesi di Vicenza, la Beata Vergine Maria nel giorno della Sua Natività.

“Quando un anno fa Papa Francesco mi ha chiamato all’ufficio di Segretario di Stato sono stato preso da un più che umano e preoccupato smarrimento per le grandi responsabilità, che a dire il vero continua anche adesso”, ha aggiunto Parolin.

“Vi chiedo la carità di continuare a pregare per me”, ha poi detto rivolto alla folla che gremiva in santuario di Vicenza, “perché abbia la forza di perseverare. Ogni giorno infatti dobbiamo fare i conti con vecchi e nuovi ostacoli, difficoltà  interne ed esterne, e tentazioni mai definitivamente sopite”.

“Anche a voi è necessaria tanta umiltà e tanto coraggio sulla via del servizio per iniziare un nuovo anno pastorale”, ha aggiunto Parolin. “Papa Francesco ci sta dando l’esempio, in questi suoi primi diciotto mesi di pontificato lo ha ripetuto sin quasi alla noia che la Chiesa è stata mandata dal Signore Gesù per servire l’umanità  e non per altro. Nella ‘Evangelii Gaudium’ dice ‘Dio ci liberi da una Chiesa mondana, questa mondanità  asfissiante ci sana assaporando l’aria pura dello Spirito Santo, non lasciamoci rubare il Vangelo'”.

Alla celebrazione a Monte Berico era presente in prima fila, anche l’anziana madre di Parolin, residente nel vicentino. A lei, verso a fine messa, il vescovo di Vicenza, monsignor Beniamino Pizziol, ha donato un mazzo di fiori.

“E’ anche grazie a lei la tua presenza”, ha detto monsignor Pizziol rivolgendosi amichevolmente al cardinal Parolin, “perché tu sei costretto ad andare a trovarla e a stare con noi”.

Nel corso dell’omelia in basilica di Monte Berico a Vicenza il segretario di Stato Vaticano, cardinal Pietro Parolin, ha ricordato le tre suore missionarie uccise in Burundi.

Parolin ha ricordato “in modo particolare le tre suore che sono state uccise in Burundi”, chiedendo di pregare per loro. All’inizio della funzione religiosa un ricordo di suor Olga Raschietti, originaria del vicentino, era stato fatto dal vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol.

“Poche ore fa ci è giunta la notizia”, ha detto il vescovo di Vicenza, “dell’uccisione, in seguito ad una rapina, di suor Olga, missionaria saveriana in Burundi”.

“Lei sarà  sicuramente impegnato a prendersi cura anche di questa dolorosa e drammatica vicenda”, ha aggiunto monsignor Pizzol rivolgendosi al Segretario di Stato Vaticano. Da parte nostra ricorderemo in tutte le messe di oggi la nostra sorella morta in Burundi”.

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