Ragusa, 12 novembre 2022 – Sono passati cinquant’anni dalla morte del giornalista Giovanni Spampinato (avvenuta a Ragusa il 27 ottobre del 1972) e su quell’omicidio eccellente è ancora presente una coltre di impenetrabilità che affonda le sue radici nei villi intestinali della Prima Repubblica.
Spampinato era una firma di primissimo piano per le pagine della Sicilia meridionale de l’Ora, lo stesso quotidiano in cui scrivevano uomini del calibro di Cosimo Cristina e Mauro De Mauro. Sono tre giornalisti sulla cui dipartita, con ogni probabilità si tratta di omicidi eccellenti, si staglia di volta in volta l’ombra torbida o della mafia o dei servizi deviati o delle forze dell’ordine deviate o della magistratura deviata per non dimenticare l’eversione nera.
In passato le parabole di Cristina e soprattutto di De Mauro sono state molto scandagliate, basti pensare ultimo in ordine di tempo, all’approfondimento di Daniele Guida su Nova lectio (servizio di Daniele Guida su Mauro De Mauro). Non esattamente lo stesso si può dire di Spampinato.
Tuttavia in questi giorni nelle librerie italiane sta uscendo «Assassinato perché sapeva la verità» il libro scritto da Salvatore Spampinato, fratello di Giovanni. La particolarità del cronista de l’Ora è che si occupò spesso dei legami tra mafie, estrema destra eversiva ma pure di traffici illeciti di opere d’arte. Il libro di Salvatore Spampinato costituisce un vero e proprio j’accuse contro l’insabbiamento sistematico nell’ambito delle inchieste sulla morte del fratello, un j’accuse in cui pesano come macigni le responsabilità della magistratura.
Peraltro in queste ore il giornalista Angelo Di Natale ha firmato una lunga recensione del lavoro di Salvatore Spampinato appena dato alle stampe da Opera incerta editore.
La recensione sta dando vita ad un dibattito molto acceso sul ruolo delle istituzioni, in Sicilia come nel resto del Paese, rispetto ad una vicenda che non ha ancora chiuso i suoi conti con la storia e che forse andrebbe scandagliata proprio in relazione ad eventuali connessioni tra la morte di Spampinato e la scomparsa di De Mauro. Una vicenda della quale il mondo del giornalismo si sta occupando assai poco per vero: una ritrosia che desta sospetti e interrogativi. (Nella foto in alto una veduta di Ragusa scattata da Chris Down per il repertorio Wikimedia commons).