Zovencedo (Vicenza), 14 gennaio 2023 – «Il Procuratore di Vicenza, nel corso di un incontro molto cordiale, mi ha comunicato che il fascicolo sull’efferato omicidio di Mauro Pretto, avvenuto il 12 maggio del 2017, non è archiviato. Si tratta sicuramente di una buona notizia. Facendo il punto della situazione, il magistrato ha quindi ricordato che le indagini hanno finora coinvolto moltissimi soggetti e che il lavoro della Procura è stato molto importante, oltre ad assicurare che questo impegno proseguirà per individuare l’assassino».
Con queste parole il consigliere regionale Andrea Zanoni (PD), in veste di Presidente della Commissione Legalità, sintetizza i contenuti di un suo colloquio con il Procuratore Capo del tribunale di Vicenza, Lino Giorgio Bruno, nel corso di un incontro che si è tenuto nella giornata di ieri, al Palazzo di Giustizia del capoluogo berico.
Da parte sua Zanoni ha evidenziato nel colloquio che «c’è un mondo di persone che vogliono risposte, tra singoli cittadini, la maggioranza, che credono nella giustizia e persone impegnate all’interno di associazioni che si occupano di tutela dell’ambiente e degli animali. Rimango della mia convinzione che il movente di questo omicidio vada ricercato nell’ambito del bracconaggio».
E prosegue il presidente Zanoni: «Sempre ieri ho avuto modo di incontrare le guardie zoofile dell’Enpa che si sono occupate anche loro del caso, nella parte inerente gli animali selvatici presenti nella zona dell’omicidio: da loro la conferma del fatto che qui i cinghiali sono presenti in numero importante e che, al tempo, individuarono e fecero dei calchi delle orme, portandoli agli inquirenti».
«Stando anche ai racconti che il fratello di Mauro mi ha a più riprese riportato, Pretto aveva avuto ripetuti scontri con i bracconieri del posto in cui viveva – continua Zanoni -. Un luogo collocato in una valle isolata, tutta circondata da colline da boschi e da prati, dunque ideale per fare bracconaggio. Mauro era un incomodo per queste attività losche ed illegali e molto probabilmente chi lo ha ucciso freddandolo era uno di questi bracconieri. Tant’è vero che l’arma utilizzata è un fucile da caccia a canna liscia a pallettoni».
Il Presidente della Commissione Legalità del Consiglio regionale del Veneto dichiara inoltre di aver «informato il Procuratore Capo circa la volontà di tenere un’iniziativa pubblica a Vicenza, in occasione del sesto anniversario dell’omicidio. Speriamo che nel frattempo arrivino ulteriori buone notizie, sulle tracce del responsabile. E ho fatto presente al magistrato che nello scorso maggio le forze di opposizione in Consiglio regionale hanno presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta di esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia Pretto». Sempre nella giornata di ieri Zanoni ha incontrato il fratello di Mauro Pretto «dandogli notizia che il procedimento non è archiviato, a differenza di indiscrezioni che erano emerse nei mesi scorsi».
«Non è tollerabile, per una regione che si dice civile e che vuole essere moderna – sottolinea Zanoni in conclusione – che l’assassino circoli libero ed impunito. Quella che ha portato alla morte di Mauro è stata una vera e propria esecuzione: chi ha sparato lo ha fatto da appena una decina di metri di distanza mentre lui era sull’uscio di casa. Con varie persone, tra amici di Mauro, alcune guardie zoofile dell’ENPA ed esponenti del mondo ambientalista, tra cui il responsabile della Lipu di Vicenza e di Sea Shepherd, ci siamo infine recati a Zovencedo, sul luogo dell’assassinio. Qui, sulla porta di casa di Mauro, sono ancora ben presenti i fori dei quattro pallettoni che sono stati sparati e le tabelle del rilievo scientifico dei RIS: qui il tempo si è fermato a quella notte del 12 maggio di sei anni fa».