Medici, pediatri, dentisti e psicologi di Confprofessioni: “Più dialogo con la Regione Veneto per uscire bene dalla pandemia!”

Medici, pediatri, dentisti e psicologi di Confprofessioni: “Più dialogo con la Regione Veneto per uscire bene dalla pandemia!”

Venezia, 24 gennaio 2021 – Le professioni mediche di Confprofessioni lanciano un appello alla Regione del Veneto: “Siamo a disposizione per la campagna vaccinale! Ma è necessario unire le forze per affrontare anche le conseguenze future della pandemia!”
Per i medici, pediatri, dentisti e psicologi “serve maggior dialogo tra professionisti “sanitari” e uffici regionali!”
Di seguito il comunicato di Confprofessioni del Veneto.

LA NOTA DI CONFPROFESSIONI VENETO

Il presidente della Confprofessioni del Veneto Roberto Sartore, di recente riconfermato alla guida della confederazione ha riunito ieri in videoconferenza gli esponenti delle associazioni che rappresentano le professioni sanitarie. Tra loro i rappresentanti di medici di medicina generale, dentisti, psicologi e pediatri.

L’odontoiatra Federico Zanetti, vicepresidente di Confprofessioni e esponente apicale dell’ANDI regionale (medici odontoiatri), e il pediatra Bruno Ruffato, rappresentante della FIMP, oltre ai Medici di base di medicina generale che già deputati ad intervenire in materia, hanno confermato la loro disponibilità a collaborare su base volontaria alla campagna vaccinale.

Per le Associazioni dei liberi professionisti del settore della sanità però è essenziale che con la Regione venga instaurato un dialogo fattivo: in questo anno di pandemia sono emerse molte criticità, in buona parte risolte, ma è necessario – affermano i medici – far tesoro dell’esperienza. In particolare di quella quotidiana delle figure sanitarie, per prevenire ed evitare errori in futuro. A partire ad esempio dalla distribuzione e reperimento dei dispositivi di protezione individuale: su questo fronte l’anno scorso si sono vissuti momenti difficili ad esempio sul fronte delle  protezioni fino anche alle mascherine e ancora vi sono dei prodotti che si fa fatica a trovare.

Altro capitolo è la vaccinazione dei medici e del personale degli ambulatori in particolare di quelli odontoiatrici: vi sono state delle incomprensioni ora risolte.

I pediatri inoltre si sono detti disponibili ad essere presenti anche nelle scuole in un momento di emergenza come il presente per arginare il covid19 e lavorare su prevenzione e profilassi.

La preoccupazione maggiore emersa nell’incontro è stata introdotta dallo psicologo Antonio Zugliani, rappresentante dell’associazione PLP. Riguarda gli effetti conseguenti alla pandemia e alle nuove abitudini e alle nuove modalità di vita, di lavoro e in famiglia: molti sono in smart working e quindi lavorano da casa; i figli sono in didattica a distanza (dad); a volte le persone si trascurano un po’; possono nascere conflitti per una convivenza forzata e con abitudini diverse dalla vita precedente. Tutte queste situazioni provocano “danni” nelle relazioni interpersonali più o meno gravi che se sarà possibile dovranno essere “riparati” per ritornare alla normalità.

E poi manca il movimento fisico, lo sport: i medici hanno sottolineato che è probabile che in futuro diminuisca anche l’aspettativa di vita.

I pediatri in particolare rilevano un aumento di peso con diversi casi di obesità tra i minori. 

Insomma gli effetti di questa pandemia non si fermeranno con la somministrazione del vaccino che porterà alla cosiddetta “immunità di gregge”, sottolineano i medici e gli psicologi in seno a Confprofessioni. 

Per questo è necessario quanto prima giungere a dei processi virtuosi di dialogo con la Regione del Veneto, per mettere la popolazione nelle condizioni di superare al meglio questo periodo di crisi e anche le sue conseguenze sul medio e lungo termine.

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