Barcellona (Catalogna), 20 gennaio 2021 – Come da prevedersi il buon Giuseppi, come lo chiamo una volta confondendone il nome Donald Trump, riesce per l’ennesima volta a rimanere abbarbicato alla sedia di Palazzo Chigi, pur se con un maggioranza semplice e non assoluta al Senato e certamente da ieri in una posizione di accresciuta debolezza.
D’altra parte, come ho già avuto modo di scrivere, non era immaginabile e neppure auspicabile una crisi in un momento così delicato per la vita della nazione. Ma il quadro che ne esce rischia davvero di proporci l’ennesimo governicchio ancora più debole dei precedenti e soprattutto sottoposto al continuo ricatto di una pattuglia di cd “responsabili” o costruttori, come li hanno furbescamente rinominati nei palazzi romani.
Ovviamente non ho mai dubitato che Conte trovasse alla fine i numeri per stare a galla. Troppo forte la paura da parte di tanti peones, soprattutto nel M5s,di tornare a casa e perdere il succulento stipendio. Questa legislatura arriverà alla sua naturale scadenza nel marzo del 2023 ma cosa farà un governicchio debole nel tempo che resta prima della sua scadenza?Pensare che questo esecutivo possa avere un piano di ampio respiro e un progetto di rilancio del paese e pura utopia. Non ne ha ne le idee, né le competenze, né la capacità politica.
Il vero rischio e che butti 20/30 miliardi , corrispondenti all’anticipo del Recovery Fund che verranno intascati quest’anno, nelle solite mance e mancette a pioggia che non risolveranno al solito un bel nulla e serviranno solo a placare gli appetiti delle lobbies e a garantire consenso elettorale. Un governo così debole ha un raggio di azione molto limitato.
Io mi auguro che davvero, passata l’emergenza sanitaria ed eletto il nuovo presidente della Repubblica nel febbraio del 2022, il Pd stacchi la spina a Conte chiamando il paese a nuove elezioni. Serve un governo forte in vista della emergenza economica cui assisteremo nel 2022. La crisi sanitaria ed economica e tutt’altro che superata e la ripresa dell’economia dubito che sarà forte come ancora si prevede, considerando che fino a aprile saremo ancora in quasi lockdown.
Non escludo poi che a febbraio, una volta eletto il capo dello Stato, (che a questo punto potrebbe essere o lo stesso Mattarella o Draghi per il riconosciuto ruolo e prestigio internazionale) venga insediato un governo tecnico il cui scopo principale la imposizione di una bella patrimoniale.
Con il serio rischio di non vedere ulteriori risorse aggiuntive provenienti dal Recovery Fund se, come temo, l’anticipo verrà sprecato nel regalare soldi a destra e a manca piu che nel finanziamento di nuovi progetti di rilancio,Il futuro per l Italia e buio . Capisco che alternative a Giuseppi non ce ne erano, ma una volta passata l’emergenza e bene che questo carneade e la sua improbabile maggioranza variopinta si faccia da parte. Per il bene di tutti noi italiani. ma forse di questo a Giuseppe, Gigetto o bibitaro e compagnia importa nulla.
La storia li giudicherà e anche le urne non più tardi, per fortuna, del marzo 2023.
Francesco Celotto
trader e consulente finanziario