Forza Mario – di Francesco Celotto

Forza Mario – di Francesco Celotto

Barcellona (Catalogna), 4 febbraio 2021 – La crisi del governo Conte 2 ha (forse) partorito la nascita del governo Draghi.

Accolgo con molta soddisfazione questa notizia perché, al netto delle simpatie politiche o personali, non si può negare che oggi Mario Draghi rappresenti il profilo di cui era assolutamente carente il governo Conte ovvero competenza e autorevolezza.

Mi auguro che finalmente pseudo ministri, ad essere teneri con le parole, come Bonafede, Azzolina, De Micheli, Bellanova, Di Maio,in parte lo stesso Gualtieri e altri andranno a casa. Il governo Conte ha fatto fin troppi danni e soprattutto non dava alcuna garanzia di poter gestire con efficacia il piano Recovery Fund e i 209 miliardi che dovrebbe distribuire.

Con l’esecutivo Conte si rischiava di buttare tutto nelle solite mance a grandi e piccole lobbies con il solo fine di arricchire qualcuno (e i loro amici politici ) e guadagnare consenso elettorale.

Mario Draghi per fortuna non e un politico di professione e gode della sufficiente autorevolezza per proporre e implementare un serio e credibile piano sul Recovery Fund.

Ci riuscirà? Non lo so ma sono certo che  proverà  a farlo molto meglio del dilettantesco, improvvisato e incompetente governo Conte.

Il Recovery Fund deve indiscutibilmente proporsi l’obiettivo di migliorare il paese, modernizzarlo, digitalizzarlo, sburocratizzarlo, renderlo efficiente e sostenibile, dotarlo di un’amministrazione e una giustizia al passo con i tempi.L esecutivo Conte non poteva ambire a questo onestamente.

Andare al voto oggi con la pandemia in corso e una situazione economica al collasso non era possibile.

Mario Draghi dovrà gestire il dossier Recovery Fund, distribuire gli aiuti alla economia e realizzare alcune riforme tra cui quella elettorale.

Poi a mio avviso tra un anno circa, una volta passato il semestre bianco ed eletto il capo dello Stato, la parola dovrebbe tornare al corpo elettorale per tornare a dare un governo politico al paese.

Il problema sarà per Monti trovare i numeri in parlamento ma dato che questi parlamentari al voto per questioni di tornaconto personale (il lauto stipendio) non ci vogliono andare la quadra si troverà. La crisi farà implodere probabilmente il M5S, una frazione del quale non darà il voto a Draghi. Prevedo che sarà una parte non troppo rilevante dato che prevarrà la necessità di mantenere la carega. E comunque Forza Italia direttamente e la Lega con un appoggio esterno, daranno il supporto che manca.

Certo sarà un esecutivo di unità nazionale e come tale non potrà avere un orizzonte temporale troppo lungo. Anche perché mettere insieme tutti non sarà né facile né soprattutto sostenibile a lungo.

Buon lavoro a Mario Draghi in questo momento il migliore dei premier possibili. Spero che la squadra sara all altezza. Di certo Bonafede, Azzolina, Di Maio e company non mi mancherannoIn quanto al M5S impari una volta per tutte che la senza competenze non si può aspirare a guidare un paese né tantomeno a migliorarlo. I servi fedeli e incapaci hanno fatto il loro tempo.

Francesco Celotto
Trader e consulente finanziario indipendente

1 Comments

  1. Michele

    Ti sei confuso, hai scritto Monti invece che Draghi, ma forse come te, tanti si confondo inquanto tutti e 2 sono presidenti incaricati non dal popolo, ma da banche e poteri forti…
    Per me lo sai che sono meglio gli onesti, magari poco competenti, che i competenti solo per i loro amici.
    Ciao, e torna presto…

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